Demofoonte, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1775

 Ma qual de’ tuoi maggiori
 a tant’oltre aspirar t’aprì la strada?
 ALCESTE
 Il mio cor, la mia destra e la mia spada.
 OLINTO
 Dunque...
 FENICIO
                      Eh taci una volta.
 OLINTO
                                                        Almen si sappia
425la chiarezza qual è degli avi sui.
 FENICIO
 Finisce in te, quando comincia in lui.
 CLEONICE
 Non più; nel mio comando
 si nobilita Alceste.
 OLINTO
                                    In questo loco
 solo ai gradi supremi
430di sedere è permesso.
 CLEONICE
                                           E bene, Alceste
 sieda duce dell’armi,
 del sigillo real sieda custode.
 Ti basta, Olinto? (Alceste siede e Olinto si alza)
 OLINTO
                                  Ah questo è troppo. A lui
 dona te stessa ancor. Conosce ognuno
435dove giunger tu brami.
 FENICIO
                                             In questa guisa,
 temerario, rispondi? Al braccio mio
 lascia il peso, o regina,
 di punir quell’audace.
 CLEONICE
                                           Ai merti suoi,
 all’inesperta età tutto perdono
440ma taccia in avvenir.
 FENICIO
                                         Siedi e raffrena
 tacendo almeno il violento ingegno. (Ad Olinto)
 Udisti?
 OLINTO
                 Ubbidirò. (Fremo di sdegno). (Torna a sedere)