Didone abbandonata, libretto, Stoccarda, Cotta, 1763

 IARBA
 Dunque dirò...
 DIDONE
                              Dirai
 che amoroso nol curo,
 che nol temo sdegnato.
 IARBA
 Pensa meglio Didone. (S’alza e scende dal trono)
 DIDONE
                                            Ho già pensato.
 
205   Son regina e sono amante
 e l’impero io sola voglio
 del mio soglio e del mio cor.
 
    Darmi legge invan pretende
 chi l’arbitrio a me contende
210della gloria e dell’amor. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 IARBA, OSMIDA, e ARASPE
 
 IARBA
 Araspe alla vendetta.
 ARASPE
 Mi son scorta i tuoi passi.
 OSMIDA
                                                 Arbace, aspetta.
 IARBA