Ezio, libretto, Stoccarda, Cotta, 1758

 SCENA VIII
 
 VALENTINIANO e poi EZIO
 
 VALENTINIANO
265Ezio sappia ch'io bramo (Ad un capitano che ricevuto l’ordine parte)
 seco parlar. Comincia ad adombrarmi
 la gloria di costui. Voglio d'Onoria
 al talamo inalzarlo, accioche sia
 suo premio il nodo e sicurezza mia.
 EZIO
270Eccomi al cenno tuo.
 VALENTINIANO
                                        Duce, un momento
 non posso tolerar d'esserti ingrato.
 Il Tebro vendicato,
 la mia grandezza, il mio riposo e tutto
 del senno tuo, del tuo valore è frutto.
275Se prodigo ti sono
 anche del soglio mio rendo e non dono.
 EZIO
 Signor, quando fra l'armi
 a pro di Roma, a pro di te sudai,
 nell'opra istessa io la mercé trovai.
280Che mi resta a bramar? L'amor d'Augusto
 quand'ottener poss'io,
 basta questo al mio cor.
 VALENTINIANO
                                              Non basta al mio.
 Ezio, il cesareo sangue
 si unisca al tuo. D'affetto
285darti pegno maggior non posso mai.
 Sposo d'Onoria al nuovo dì sarai.
 EZIO
 (Che ascolto!)
 VALENTINIANO
                             Non rispondi?
 EZIO
                                                          Onor sì grande
 mi sorprende a ragion. D'Onoria il grado
 chiede un re, chiede un trono;
290ed io regni non ho, suddito io sono.
 VALENTINIANO
 Duce, fra noi si parli
 con franchezza una volta. Il tuo rispetto
 è un pretesto al rifiuto.
 EZIO
 E ben, la tua franchezza
295sia d'esempio alla mia. Signor, tu credi
 premiarmi e mi punisci.
 VALENTINIANO
                                                Io non sapea
 che a te fosse castigo
 una sposa germana al tuo regnante.
 EZIO
 Non è gran premio a chi d'un'altra è amante.
 VALENTINIANO
300Dov'è questa beltà che tanto indietro
 lascia il merto d'Onoria? È a me soggetta?
 Onora i regni miei? Stringer vogl'io
 queste illustri catene.
 Spiegami il nome suo.
 EZIO
305Fulvia è il mio bene.
 VALENTINIANO
                                        Fulvia! (Si turba!)
 EZIO
 Appunto.
 VALENTINIANO
                     (O sorte!) Ed ella
 sa l'amor tuo?
 EZIO
                             Non credo.
 (Contro lei non s'irriti).
 VALENTINIANO
                                              Il suo consenso
 prima ottener procura;
310vedi se tel contrasta.
 EZIO
 Quello sarà mia cura, il tuo mi basta.
 VALENTINIANO
 Ma potrebbe altro amante
 ragione aver sopra gli affetti suoi.
 EZIO
 Dubitarne non puoi. Dov'è chi ardisca
315involar temerario una mercede
 alla man che di Roma il giogo scosse?
 Costui non veggo.
 VALENTINIANO
                                   E se costui vi fosse?
 EZIO
 Vedria ch'Ezio difende
 gli affetti suoi come gl'imperi altrui.
320Temer dovrebbe...
 VALENTINIANO
                                     E se foss'io costui?
 EZIO
 Saria più grande il dono,
 se costasse uno sforzo al cor d'Augusto.
 VALENTINIANO
 Ma non chiede un vassallo al suo sovrano
 uno sforzo in mercede.
 EZIO
325Ma Cesare è il sovrano, Ezio lo chiede.
 E a quel Cesare istesso che un momento
 non prova fortunato
 per tema sol di comparirmi ingrato.
 VALENTINIANO
 (Temerario). Credea
330nel rammentare io stesso i merti tuoi
 di scemartene il peso.
 EZIO
                                           Io gli rammento,
 quando in premio pretendo...
 VALENTINIANO
 Non più. Dicesti assai; tutto comprendo. (Parte)