Ezio, libretto, Stoccarda, Cotta, 1758

 SCENA IV
 
 MASSIMO e FULVIA
 
 FULVIA
 E puoi d'un tuo delitto
 Ezio incolpar? Chi ti consiglia, o padre?
 MASSIMO
 Folle: la sua rovina
485è riparo alla mia. Della vendetta
 mi agevola il sentier. S'ei resta oppresso
 non ha difesa Augusto.
 FULVIA
 Pensi tu che tacendo io soffrir possa
 il monarca assalito,
490te reo del gran misfatto, Ezio tradito?
 Lo tolleri chi può; d'ogni rispetto
 o mi disciogli o quando
 rispettosa mi vuoi, cangia il comando.
 MASSIMO
 Ah perfida! Conosco
495che vuoi sacrificarmi al tuo desio.
 Va'; dell'affetto mio,
 che nulla ti nascose, empia, ti abusa;
 e per salvar l'amante, il padre accusa.
 
    Va' dal furor portata,
500palesa il tradimento;
 ma ti sovvenga, ingrata,
 il traditor qual è.
 
    Scopri la frode ordita;
 ma pensa in quel momento
505ch'io ti donai la vita,
 che tu la togli a me. (Parte)