Ezio, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1772

 SCENA XII
 
 Campidoglio. Nell’aprirsi della scena s’ode strepito d’armi e d’istromenti militari: si vedono scender dal Campidoglio i pretoriani inseguiti da MASSIMO e da’ suoi seguaci. MASSIMO si disvia combattendo alla destra. Siegue zuffa con vantaggio de’ sollevati che rincalzano gli avversari. Sgombrata la scena de’ combattenti; esce alla destra VALENTINIANO senza manto, con spada rotta alla mano difendendosi da due congiurati. Poco dopo esce MASSIMO pur dalla destra; indi FULVIA dalla sinistra.
 
 VALENTINIANO
 Ah traditori! Amico, (A Massimo)
 soccorri il tuo signor.
 MASSIMO
                                         Fermate. Io voglio
 il tiranno svenar.
 FULVIA
                                  Padre, che fai? (Si frappone)
 MASSIMO
 Punisco un empio.
 VALENTINIANO
                                     È questa
1010di Massimo la fede?
 MASSIMO
                                        Assai finora
 finsi con te. Se 'l mio comando Emilio
 mal eseguì, per questa man cadrai.
 VALENTINIANO
 Ah iniquo!
 FULVIA
                       Al sen d'Augusto
 non passerà quel ferro,
1015se me di vita il genitor non priva.
 MASSIMO
 Cesare morirà.