La favola de’ tre gobbi, partitura ms. F-Pn, [1749-1754] (La favola dei tre gobbi)

 IL CONTE
 Al volto porporino
 di madama graziosa umil m'inchino.
 MADAMA
190Io dalle grazie sue resto stordita
 e riverisco il conte Bellavita.
 IL CONTE
 Di me non vi dolete,
 se tardi mi vedete.
 Sono stato finor da certe dame,
195che voglion ballar con fondamento,
 a insegnarle di vita il portamento.
 MADAMA
 Già si sa, già si veda,
 la sua vita ben fatta è cosa rara;
 vezzi e grazie da lei ciascuno impara.
 IL CONTE
200Veda signora mia!
 osservi in cortesia.
 Questi due monticelli,
 ch'io tengo uno per parte,
 son fatti con tal arte
205ch'uno con l'altro in equilibrio accorda
 e sembro appunto un ballarin da corda.
 MADAMA
 Non ne dica di fatto.
 Lei è tutto gentil. (Lei è un bel matto).
 
    Voi siete un bel furbetto,
210io vi conosco già,
 ahimè con quel risetto
 voi mi ferite il cor.
 
    In questo petto mio
 non v'è mai stato amor
215ed ora sento oh dio!
 che per il mio gobbetto
 son tutta tutta ardor.
 
    Quei globi graziosi
 son così belli e sono
220due cardini amorosi
 ove risiede in trono
 il faretrato Amor.
 
 IL CONTE
 Senta signora mia! Per dir il vero
 io son un cavagliero
225ameno e disinvolto,
 se lei mi osserva in volto,
 un certo non so che vi vederà
 che s'accosta di molto alla beltà.
 Circa la grazia poi, non fo per dire,
230osservi la presenza.
 Col piè sempre in cadenza,
 nella braccia grazioso,
 nel gestir manieroso,
 si può dire ch'io sia cosa compita.
235A poi, che serve? Il conte Bellavita.
 
    Veda che garbo,
 veda che brio,
 tutto son io
 grazia e beltà.
 
240   Io colle dame
 son tutto amore,
 son l'amorino
 caro carino,
 son per le donne
245tutto bontà.
 
    Ma a chi m'offende
 sono terribile,
 con braccio orribele,
 con luci irate
250tiro stoccate
 di qua, di là.
 
    Fatene stima,
 non mi lasciate
 se voi bramate
255d'esser felice.
 Ognun mi dice
 ch'io sono bello,
 ch'io sono quello
 che fa l'onore
260della città.
 
 MADAMA
 Non si stia a faticare,
 sempre meno dirà di quel che appare.
 Ma, se tanto è grazioso
 sarà anco generoso.
 IL CONTE
                                      E cosa importa?
265Dov'è grazia e beltà,
 non si ricerca generosità.
 MADAMA
 Signor, lei mi perdoni, in questo sbaglia.
 Un amante, ancorché bello e grazioso,
 quando si mostra avaro,
270alla donna già mai puol esser caro.
 IL CONTE
 Dunque con i miei vezzi
 io non posso da voi sperare affetto.
 MADAMA
 Per me vi parlo schietto,
 se mi volete innamorar da buono,
275fate che della borsa io senta il suono.
 IL CONTE
 Sarà dunque un amor interessato.
 MADAMA
 Sarà l'amor che delle donne è usato.
 IL CONTE
 Parmi di sentir gente.
 MADAMA
                                           Ah dite piano,
 poiché tengo un germano
280che è più tosto cervello stravagante;
 se ci sente, vorrà far l'arrogante.
 IL CONTE
 Tiriamoci più in qua. Torniamo un poco
 al discorso di prima.
 Per esempio volendo
285darvi un segno d'amor, quest'orologgio,
 dite, saria oportuno?
 MADAMA
 Ah sì ne ho perso uno
 simile a punto a quello.
 IL CONTE
 Guardate con che grazia io vel presento.
 MADAMA
290Oh che grazia gentil! Siete un portento.
 IL CONTE
 Mi vorrete poi bene?
 MADAMA
                                         Uh tanto, tanto.
 IL CONTE
 Vi piace il volto mio?
 MADAMA
                                         Siete un incanto.
 IL CONTE
 
    Vezzosa gradita!
 Mio dolce tesoro.
 
 MADAMA
 
295Per voi Bellavita
 io smanio, io moro.
 
 MADAMA, IL CONTE
 
 Che dolce contento
 ch'io provo, ch'io sento,
 che brio, Che beltà!
 
 IL CONTE
 
300   Ohimè sento gente.
 
 MADAMA
 
 No no, non è niente,
 sarà mio fratello.
 
 IL CONTE
 
 Ha poco cervello,
 tremar ci farà.
 
 MADAMA
 
305   Non tema di nulla,
 stia fermo, stia qua.
 
 PARPAGNACCO
 
    Padron riverito.
 
 IL CONTE
 
 Son servo obligato.
 
 MADAMA
 
 Che gran civiltà.
 
 PARPAGNACCO
 
310È tutto compito.
 
 IL CONTE
 
 È assai ben creata.
 
 MADAMA
 
 Sorella gli sono,
 spiacermi non sa.
 
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 
    Fratello più buono
315di lui non si dà.
 
 MADAMA
 
    Per fino ch'ei parte,
 celatevi là.
 
 PARPAGNACCO
 
 È troppa bontà.
 
 MADAMA
 
    Andate in disparte, (Sottovoce)
320che poi partirà.
 
 IL CONTE
 
 È troppa bontà.
 
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 
    Gli son servitore,
 comandi signore
 ma con libertà.
 
 MADAMA
 
325   Oh questa sì ch'è bella!
 M'hanno creduto affé.
 
 MACACCO
 
    Non c'è più più nissuno,
 to... to... to... tocca a me.
 
 MADAMA
 
    E questo bel Macacco
330da me cosa vorrà.
 
 MACACCO
 
    Mia ca... ca... ca... ca... cara.
 
 MADAMA
 
 Mio be... be... be... be... bello.
 
 MADAMA, MACACCO
 
 Son qua, son qua, son qua.
 
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 
    Un altro fratello
335codesto ancor sarà.
 
 MADAMA
 
    Or sono nell'imbroglio,
 non so cosa sarà.
 
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 
    E ben quanti fratelli
 avete mia signora?
 
 MADAMA
 
340Padroni cari e belli!
 Io non gli lo so dir.
 
 PARPAGNACCO
 
    Voi siete menzogniera.
 
 IL CONTE
 
 Voi siete lusinghiera.
 
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 
 Scoperta siete già.
 
 MADAMA
 
345   Andate, che vi mando,
 andate via di qua.
 
 MACACCO
 
 Co... cosa mai sarà.
 
 MADAMA, PARPAGNACCO, IL CONTE
 
    Che razza maledetta,
 che rabbia che mi fa.
 
 MACACCO
 
350Co... cosa mai sarà.