La favola de’ tre gobbi, libretto, Padova, Conzatti, 1750

 FULVIA
                               T’inganni; il volgo insano
 quel tiranno talora,
240che vivente abborrisce, estinto adora.
 MASSIMO
 Tu l’odio mi rammenti e poi dimostri
 quell’istessa freddezza
 che disapprovi in me!
 FULVIA
                                           Signor, perdona
 se libera ti parlo. Un tradimento
245io non consiglio allora
 che una viltà condanno.
 MASSIMO
                                              Io ti credea,
 Fulvia, più saggia e men soggetta a questi
 di colpa e di virtù lacci servili,
 utili all’alme vili,
250inutili alle grandi.
 FULVIA
                                    Ah non son questi