La favola de’ tre gobbi, libretto, Berlino, Haude e Spener, 1754 (Potsdam, I tre gobbi)

660credea trovarmi e s’ingannò. L’intesi
 del mio notturno albergo
 l’ingresso penetrare. a’ dubbi passi,
 al tentar delle piume
 previdi un tradimento. In piè balzai,
665strinsi un acciar; contro il fellon che fugge,
 fra l’ombre i colpi affretto; accorre al grido
 stuol di custodi e delle aperte logge
 mi veggo al lume inaspettato e nuovo
 sanguigno il ferro, il traditor non trovo.
 MASSIMO
670Forse Emilio non fu.
 VALENTINIANO
                                        La nota voce
 ben riconobbi al grido, onde si dolse
 allor che lo piagai.
 MASSIMO
                                    Ma per qual fine
 un tuo servo arrischiarsi al colpo indegno?
 VALENTINIANO
 Il servo lo tentò, d’altri è il disegno.
 FULVIA
675(Oh dio!)
 MASSIMO
                     Lascia ch’io vada
 in traccia del fellon. (In atto di partire)
 VALENTINIANO
                                        Cura è di Varo.
 Tu non partire.
 MASSIMO
                               (Ah son perduto!) Io forse
 meglio di lui potrò...
 VALENTINIANO