La favola de’ tre gobbi, libretto, Berlino, Haude e Spener, 1754 (Potsdam, I tre gobbi)

    Finché per te mi palpita
 timido in petto il cor,
 accendersi d’amor
1000non sa quest’alma.
 
    Nell’amorosa face
 qual pace ho da sperar,
 se comincio ad amar
 priva di calma? (Parte)
 
 SCENA XI
 
 VALENTINIANO e MASSIMO
 
 VALENTINIANO
1005Olà, qui si conduca (Esce una comparsa, la quale ricevuto l’ordine parte)
 il prigionier. Ne’ miei timori io cerco
 da te consiglio. Assicurarmi in parte
 potrà d’Attila il nodo?
 MASSIMO
                                           Anzi ti espone
 a periglio maggior. Cerca il nemico
1010sopir la cura tua, fingersi umano,
 avvicinarsi a te. Chi sa che ad Ezio
 non sia congiunto? Il temerario colpo
 gran certezza suppone. E poi t’è noto
 che ad Attila già vinto Ezio alla fuga
1015lasciò libero il passo e a te dovea
 condurlo prigioniero;
 ma non volle e potea.
 VALENTINIANO
                                         Purtroppo è vero.
 
 SCENA XII
 
 FULVIA e detti
 
 FULVIA
 Augusto, ah rassicura
 i miei timori! È il traditor palese?
1020È in salvo la tua vita?
 VALENTINIANO
                                          E Fulvia ha tanta
 cura di me?
 FULVIA
                         Puoi dubitarne? Adoro
 in Cesare un amante a cui fra poco
 con soave catena
 annodarmi dovrò. (So dirlo appena).
 MASSIMO
1025(Simula o dice il ver?)
 VALENTINIANO
                                            Se il mio periglio
 amorosa pietà ti desta in seno,
 grata al mio cor la sicurezza è meno.
 Ma potrò lusingarmi
 della tua fedeltà?
 FULVIA
                                  Per finch’io viva,
1030de’ miei teneri affetti avrai l’impero.
 (Ezio, perdona).
 MASSIMO
                                 (Io non comprendo il vero).
 VALENTINIANO
 Ah! Se d’Ezio non era
 la fellonia, saresti già mia sposa.
 Ma cara alla sua vita
1035costerà la tardanza.
 FULVIA
                                      Il gran delitto
 dovresti vendicar. Ma chi dall’ira
 del popolo, che l’ama,
 assicurar ci può? Pensaci, Augusto,
 per te dubbia mi rendo.
 VALENTINIANO
1040Questo sol mi trattiene.
 MASSIMO
                                              (Or Fulvia intendo).
 FULVIA
 E se fosse innocente? Eccoti privo
 d’un gran sostegno, eccoti esposto ai colpi
 d’ignoto traditore,
 eccoti in odio... Ah mi si agghiaccia il core!
 VALENTINIANO
1045Volesse il ciel che reo non fosse. Ei viene
 qui per mio cenno.
 FULVIA
                                      (Ah che farò?)
 VALENTINIANO
                                                                   Vedrai
 ne’ suoi detti qual è.
 FULVIA
                                        Lascia ch’io parta.
 Col suo giudice solo
 meglio il reo parlerà.
 VALENTINIANO
                                         No, resta.
 MASSIMO
                                                             Augusto,
1050Ezio qui giunge. (Vedendo venire Ezio)
 FULVIA
                                  (Oh dio!)
 VALENTINIANO
 T’assidi al fianco mio. (A Fulvia)
 FULVIA
 Come! Suddita io sono e tu vorrai...
 VALENTINIANO