La favola de’ tre gobbi, libretto, Berlino, Haude e Spener, 1754 (Potsdam, I tre gobbi)

 Giardino in casa di madama.
 
 Baron MACACCO, il conte BELLAVITA ed il marchese PARPAGNACCO con fiori in mano
 
 PARPAGNACCO
 
    Queste rose porporine
 che raccolte pel mio bene
 sono tutte senza spine,
 come senza amare pene
545è l'affetto ch'ho nel cor.
 
 CONTE
 
    Questo vago gelsomino
 ch'al mio bene io reco in dono,
 candidetto com'io sono,
 semplicetto, tenerino,
550s'assomiglia al mio bel cor.
 
 MACACCO
 
    Questo ca... caro tulipa... pa... pano
 vo' do... do... donarlo alla mia be... be... bella,
 qualche co... co... cosa ancor ella
 fo... fo... forse un dì mi donerà.
 
 A TRE
 
555   Vaghi fiori, dolci amori
 della mia felicità.
 
 PARPAGNACCO
 E pur è ver compagni,
 quest'è la casa che strapazzati fummo,
 mirate or con stupor di tutti quanti
560volontari tornar schiavi ed amanti.
 CONTE
 La casa delle donne
 è circondata dalla calamita
 che l'uomo di lontan tira ed invita.
 MACACCO
 E questa calamita
565non è già un'opinione
 ma ogni donna ne tien la sua porzione.
 PARPAGNACCO
 Ma vien madama.
 CONTE
                                    Non ci vegga irati.
 MACACCO
 Lo sde... sde... sdegno sospendiam.
 CONTE
                                                                 Cessino l'onte.
 PARPAGNACCO
 Vi abbraccio amici.
 MACACCO
                                      Ed io vi ba... ba... bacio in fro... fro... fronte. (Vien madama)