La favola de’ tre gobbi, libretto, Berlino, Haude e Spener, 1754 (Potsdam, I tre gobbi)

1255potuto immaginarlo? In pochi istanti
 tutto cangiò per me. Cinto d’allori
 del giorno al tramontar tu mi vedesti;
 e poi co’ lacci intorno
 tu mi rivedi all’apparir del giorno.
 ONORIA
1260Ezio, qualunque nasce alle vicende
 della sorte è soggetto. Il primo esempio
 dell’incostanza sua, duce, non sei.
 L’ingiustizia di lei
 tu potresti emendar. Per mia richiesta
1265Cesare l’ira sua tutta abbandona;
 t’ama, ti vuole amico e ti perdona.
 EZIO
 E ’l crederò?
 ONORIA
                          Sì; né domanda Augusto
 altra emenda da te che il suo riposo.
 Del tentativo ascoso
1270scopri la trama e appieno
 libero sei. Può domandar di meno?
 EZIO
 Non è poca richiesta. Ei vuol ch’io stesso
 m’accusi per timore; ei vuole a prezzo
 dell’innocenza mia
1275generoso apparir. Sa la mia fede;
 prova rossor nell’oltraggiarmi a torto;
 perciò mi vuole o delinquente o morto.
 ONORIA
 Dunque con tanto fasto
 lo sdegno tuo giustificar non dei;
1280e se innocente sei, placide, umili
 sian le tue scuse. A lui favella in modo
 che non possa incolparti,
 che non abbia coraggio a condannarti.
 EZIO
 Onoria, per salvarmi
1285ad esser vile io non appresi ancora.
 ONORIA
 Ma sai che corri a morte?
 EZIO