La favola de’ tre gobbi, libretto, Ferrara, Rinaldi, 1756 (Li tre gobbi rivali amanti di madama Vezzosa)

 Camera con tavoletta.
 
 Madama VEZZOSA, donzella
 
 MADAMA
 
    Alla toletta
 mi vado a porre;
 e cosa dite,
 non farò bene?
5Oh certo sì.
 Mi vo' conciare
 ma da mia pari
 un bel toppè.
 
    Allor direte:
10«Oh com'è bella».
 Ed io con gusto
 dirò: «Son quella
 così pulita».
 «Che bella vita!»
15Direte ancora:
 «Signora coll'andriè».
 
 Per tutte le botteghe
 so che di me si parla,
 per le vie, per le piazze e per le case;
20in ogni angolo infin della città
 non si fa che parlar di mia beltà.
 Io però non son pazza;
 non mi fo vagheggiar per ambizione;
 non cerco cicisbei belli e graziosi
25ma ricchi, di buon cuor e generosi.
 So che la gioventù passa e non dura,
 onde chi non procura
 per tempo stabilir la sua fortuna
 arriva alla vecchiezza;
30ed allora può dirsi: «Addio bellezza». (Viene la donzella)
 Come? Chi? Il marchese Parpagnacco?
 Venga, venga; è padrone, (Donzella via)
 costui fa il signorone,
 benché nato villan; ma non importa.
35In oggi chi ha denaro in quantità
 porta nel suo taschin la nobiltà. (Viene il marchese)