La favola de’ tre gobbi, libretto, Venezia, Occhi, [1756] (Li tre gobbi rivali amanti di madama Vezzosa)

 Né gran tempo dubbiosa
 la vittoria ondeggiò. Teme, dispera,
 fugge il tiranno; e cede
45di tante ingiuste prede,
 impacci al suo fugir, l’acquisto a noi.
 Se una prova ne vuoi,
 mira le vinte schiere:
 ecco l’armi, l’insegne e le bandiere.
 VALENTINIANO
50Ezio, tu non trionfi
 d’Attila sol; nel debellarlo ancora
 vincesti i voti miei. Tu rassicuri
 sulla mia fronte il vacillante alloro.
 Tu il marzial decoro
55rendesti al Tebro; e deve
 alla tua mente, alla tua destra audace
 Italia tutta e libertade e pace.
 Fra queste braccia intanto, (Scende dal trono)
 tu del cadente impero e mio sostegno
60prendi d’amore un pegno. A te non posso
 offrir che i doni tuoi. Serbami amico
 quei doni istessi e sappi
 che fra gli acquisti miei
 il più nobile acquisto, Ezio, tu sei.
 
65   Se tu la reggi al volo,
 su la tarpea pendice
 l’aquila vincitrice
 sempre tornar vedrò.
 
    Breve sarà per lei
70tutto il camin del sole;
 e allora i regni miei
 col ciel dividerò. (Parte con Varo e pretoriani)
 
 SCENA III
 
 EZIO, MASSIMO e poi FULVIA
 
 MASSIMO
 Ezio, donasti assai
 alla gloria, al dover; qualche momento
75concedi all’amistà. Lascia ch’io stringa
 quella man vincitrice.