La favola de’ tre gobbi, libretto, Torino, Olzati, 1757

 LA FAVOLA DE’ TRE GOBBI
    [Torino, Olzati, 1757]
 
    Intermezzo
 
 INTERLOCUTORI
 
 MADAMA VEZZOSA
 IL MARCHESE PARPAGNACCO
 IL CONTE BELLAVITA
 IL BARON MACACCO TARTAGLIA
 
 
 Amico lettore,
    la mia benemerita signora nonna, quand’io era bambino, mi raccontava delle novelle, o siano fole, che in veneziano si dicon fiabe. Fra l’altre mi raccontò parecchie volte quella bellissima de’ tre gobbi che poi mi è sempre restata in mente e che ora ho scelta per argomento del presente intermezzo. Questa novella, o sia fiaba, dovrebb’essere a tutti nota, poiché quasi da tutti si rammemora allora specialmente che, non avendo in pronto materia su cui ragionare, suol dirsi: «Raccontiamoci quella de’ tre gobbi». Ciò nonostante non essendo ella stata in que’ tempi da verun valente uomo a perpetua memoria scritta e registrata, si è quasi smarrita la tradizione, conservata felicemente dalla mia suddetta signora nonna. Vi è chi ha preteso di ravvivarla nelle Novelle arabe ma quella non è la legittima, mentre, molto prima che uscissero alla luce tali novelle, passava per bocca delle donne e dei bambini la favola dei tre gobbi. Mi diceva dunque la buona vecchia così: «Era una volta una certa donna, chiamata Vezzosa, della quale erano innamorati tre gobbi; e così...». Ma che occorre che mi vada faticando a narrarla in prosa, s’ella è già scritta in versi? Chi vuol sapere la favola dei tre gobbi legga il mio intermezzo; e chi non crede che questa sia la vera esca fuori con altra tradizione tanto autentica quanto la mia e mi rimproveri di mendace. Tre gobbi innamorati di una donna? Oh bella favola! Una donna adesca tre uomini? Oh bella istoria!