La favola de’ tre gobbi, libretto, Monaco, Vötter, 1758 (Li tre gobbi rivali amanti di madama Vezzosa)

 BELLAVITA
 Al volto porporino
 di madama Vezzosa umil m'inchino.
 MADAMA
 Io dalle grazie sue resto stordita;
 e riverisco il conte Bellavita.
 BELLAVITA
195Permetta, anzi conceda
 che prostrato si veda
 il prototipo ver de' rispettosi,
 l'infimo de' suoi servi generosi.
 MADAMA
 Signor, lei mi confonde;
200vorrei dir ma non so.
 Per andar alla breve io tacerò.
 BELLAVITA
 Quel silenzio loquace
 quanto, quanto mi piace! Ella tacendo,
 col muto favellar va rispondendo;
205ed io, che tutto intendo,
 il genio suo comprendo;
 ella vuol favorirmi ed io m'arrendo;
 ed accetto le grazie e grazie rendo.
 MADAMA
 Non ne dica di più; lo so, lo credo,
210lo capisco, lo vedo,
 ella è tutto ben fatto,
 ella è tutto gentil. (Ella è un bel matto).
 
    Nel mirar quel nero ciglio
 che fa guerra a più d'un cor,
215quell'occhietto vezzosetto,
 con quel labbro di cinabbro,
 dove scherza il dio d'amor,
 
    che diletto sento in petto!
 Nol provai giammai finor.
220(Se lo crede l'animale,
 quanto è matto in verità!)
 
 BELLAVITA
 Senta, signora mia; per dire il vero
 io sono un cavagliero
 ameno e disinvolto.
225S'ella m'osserva in volto,
 un certo non so che vi vederà
 che s'accosta di molto alla beltà.
 Circa la grazia poi, non fo per dire,
 osservi la presenza,
230col piè sempre in cadenza,
 nelle braccia grazioso,
 nel gestir manieroso;
 si può dire ch'io sia cosa compita.
 E poi, che serve? Il conte Bellavita.
 MADAMA
235Già si sa, già si vede;
 la sua vita è ben fatta, è cosa rara;
 vezzi, grazie da lei ciascuno impara.
 Ella con favorirmi mi fa onore,
 cirimonie non fo; son di buon core.
 BELLAVITA
240Viva il buon cor; anch'io l'affettazione
 odio nelle persone.
 Parlar mi piace naturale affatto;
 perciò dal seno estratto
 il più divoto e caldo sentimento,
245trabocca dalle labbra il mio contento.
 
    Vezzosa amabile
 je bramo l'onor
 de vu servir;
 ma l'alma mia
250di gelosia
 fate morir.
 (Io già m'avveggo
 che pena e langue.
 Che gran plesir!)
 
255   Beltà sciarmante,
 di voi sono amante;
 volto ben fatto,
 per voi vengo matto;
 pietà vi chiedo
260de' miei martir.
 
 MADAMA
 Non si stia affaticare;
 sempre meno dirà di quel che appare.
 Ma, se tanto è grazioso,
 sarà ancor generoso.
 BELLAVITA
                                        Eh cosa importa?
265Dov'è grazia e beltà,
 non si ricerca generosità.
 MADAMA
 Signore, mi perdoni, in questo sbaglia.
 Un amante, ancorché bello e grazioso,
 quando si mostra avaro,
270alle donne non puote esser mai caro.
 BELLAVITA
 Dunque con i miei vezzi
 io sperare da voi non posso affetto?
 MADAMA
 Per me vi parlo schietto.
 Se mi volete innamorar da buono,
275fate che della borsa io senta il suono.
 BELLAVITA
 Sarà dunque un amore interessato.
 MADAMA
 Sarà un amor che dalle donne è usato.
 BELLAVITA
 Parmi sentir gente.
 MADAMA
                                      Ah dite piano,
 poiché tengo un germano
280che è più tosto cervello stravagante;
 se ci sente, vorrà far l'arrogante.
 BELLAVITA
 Tiriamoci più in qua. Torniamo un poco
 al discorso di prima.
 Per esempio, volendo
285darvi in segno d'amor quest'orologio,
 dite, saria opportuno?
 MADAMA
 Ah sì; ne ho perdut'uno
 simile appunto a quello.
 BELLAVITA
 Guardate con che grazia io vel presento.
 MADAMA
290O che grazia gentil! Siete un portento.
 BELLAVITA
 Mi vorrete poi bene?
 MADAMA
                                         Uh tanto tanto.
 BELLAVITA
 Vi piace il volto mio?
 MADAMA
                                         Siete un incanto.
 BELLAVITA
 
    Vezzosa gradita.
 Mio dolce tesoro!
 
 MADAMA
 
295Per voi, Bellavita,
 io smanio, io moro.
 
 A DUE
 
 Che dolce contento
 che provo, che sento!
 Che brio, che beltà!
 
 BELLAVITA
 
300   Oimè sento gente.
 
 MADAMA
 
 No no non è niente;
 sarà mio fratello.
 
 BELLAVITA
 
 Ha poco cervello,
 tremar ci farà.
 
 MADAMA
 
305   Non tema di nulla,
 stia fermo, stia qua. (Vien Parpagnacco)
 
 PARPAGNACCO
 
    Padron riverito.
 
 BELLAVITA
 
 Son servo obbligato.
 
 MADAMA
 
 Che gran civiltà!
 
 PARPAGNACCO
 
310   È tutto compito.
 
 MADAMA
 
 Sorella gli sono;
 spiacermi non sa.
 
 BELLAVITA
 
    È assai ben creato.
 
 MADAMA
 
 Sorella gli sono;
315spiacermi non sa.
 
 PARPAGNACCO, BELLAVITA A DUE
 
    Fratello più buono
 di lui non si dà.
 
 MADAMA
 
    Per sino ch'ei parta
 celatevi là. (A Parpagnacco)
 
 PARPAGNACCO
 
320È troppa bontà.
 
 MADAMA
 
    Andate in disparte, (A Bellavita)
 che poi partirà.
 
 BELLAVITA
 
 È troppa bontà.
 
 PARPAGNACCO, BELLAVITA A DUE
 
    Gli son servitore.
325Comandi, signore;
 ma con libertà.
 
 MADAMA
 
 Celatevi là. (Si ritirano Parpagnacco, Bellavita)
 
    Oh questa sì ch'è bella,
 m'hanno creduto affé. (Esce Macacco)
 
 MACACCO
 
330   Non c'è più nessuno,
 to... to... to... tocca a me.
 
 MADAMA
 
    E questo bel Maccaco
 da me cosa vorrà?
 
 MACACCO
 
    Mia ca... ca... ca... ca... cara.
 
 MADAMA
 
335Mio be... be... be... be... bello.
 
 MACACCO, MADAMA A DUE
 
 Son qua, son qua, son qua. (Escon Parpagnacco e Bellavita)
 
 PARPAGNACCO, BELLAVITA A DUE
 
    Un altro suo fratello
 ancor questo sarà.
 
 MADAMA
 
    Or sono nell'imbroglio;
340non so cosa sarà.
 
 MACACCO
 
 Son qua, son qua, son qua.
 
 PARPAGNACCO, BELLAVITA A DUE
 
    E ben quanti fratelli
 avete mia signora?
 
 MADAMA
 
 Patroni cari e belli,
345io non glielo so dir.
 
 PARPAGNACCO
 
    Voi siete lusinghiera.
 
 BELLAVITA
 
 Voi siete menzognera.
 
 PARPAGNACCO, BELLAVITA A DUE
 
 Scoperta siete già.
 
 MADAMA
 
    Andate, ch'io vi mando,
350andate via di qua.
 
 MACACCO
 
 Co... cosa mai sarà?
 
 MADAMA, PARPAGNACCO, BELLAVITA A TRE
 
    Che razza maledetta!
 Che rabbia che mi fa!
 
 MACACCO
 
 Co... cosa mai sarà?
 
 Fine della parte prima