La favola de’ tre gobbi, libretto, Vienna, Ghelen, 1759 (Madama Vezzosa)

 PARPAGNACCO
 Riverente m'inchino
30a quella bella grazia
 che di farmi penar non è mai sazia.
 VEZZOSA
 Riverente m'inchino
 a quei vezzosi rai
 che di farmi penar non cessan mai.
 PARPAGNACCO
35Ah! Madama Vezzosa
 siete molto graziosa.
 VEZZOSA
 Ah! Parpagnacco mio,
 siete tutto bellezza e tutto brio.
 PARPAGNACCO
 Non faccio per lodarmi
40ma da che son marchese
 faccio maravigliar tutto il paese,
 quand'ero alla montagna
 d'essere mi pareva un contadino,
 ora d'esser mi pare un ballerino.
 VEZZOSA
45Certo che un uomo siete
 veramente ben fatto,
 v'è un certo non so che dietro la schiena;
 ma è una cosa da niente e non dà pena.
 PARPAGNACCO
 Sì, vi dirò il perché, come ricolma
50di pesanti pensieri ho la mia mente,
 par che il dorso s'incurvi e non è niente.
 VEZZOSA
 Niente, niente, signor, lo dico anch'io,
 anzi grazia gli dà quel monticello
 e poi chi ha del denaro è sempre bello.
 PARPAGNACCO
55Denar? Voi lo sapete,
 feudi, ville, campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
 ori, argenti, diamanti e ricche spoglie
 non mi mancano mai; voi lo sapete,
60io possiedo un tesoro.
 VEZZOSA
 (Certamente ha costui la gobba d'oro).
 PARPAGNACCO
 Una cosa mi manca.
 VEZZOSA
                                        E cosa mai?
 Lei ha feudi, campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
65ori, argenti, diamanti e ricche spoglie.
 PARPAGNACCO
 Mi manca, lo dirò, una bella moglie.
 VEZZOSA
 Ritrovarla conviene, una tal donna
 saria ben fortunata,
 se la trovi signore.
 PARPAGNACCO
                                    Io l'ho trovata.
 VEZZOSA
70E chi è mai? E chi è mai? Sarà sicuro
 giovane, come lei, graziosa e bella.
 PARPAGNACCO
 La volete saper? Voi siete quella.
 VEZZOSA
 Io? Da vero? Lo credo; oh me felice!
 Oh che sorte! Che grazia! Che contento!
75Quasi impazzir dall'allegria mi sento.
 (Se mi credi, minchion, la sbagli affé.
 Voglio la borsa tua, non voglio te).
 PARPAGNACCO
 Questa vostra allegrezza
 m'empie il cor di dolcezza.
80Sudo, smanio, deliro,
 rido per il contento e poi sospiro.
 
    Quegli occhietti belli belli
 m'hanno fatto inamorar.
 Quei labretti cari cari
85mi potrebbon consolar.
 Quel ch'io vedo e ch'io non vedo
 mi fa sempre sospirar.
 
    Occhi vezzosi,
 labri amorosi,
90ah non mi fate
 più delirar.
 
    Di penar ormai son stracco,
 del mio mal chiedo pietà.
 Il marchese Parpagnacco
95di madama ognor sarà.
 
    Sì, vezzosetta,
 cara, caretta;
 non saprei... non vorrei...
 che m'aveste ad ingannar.
 
 VEZZOSA
100Io ingannarvi, signor? Mi maraviglio,
 in casa mia non vien nissuno al mondo.
 Io non sono di quelle... Eh! Faccia grazia,
 dove ha comprato mai quel bel diamante,
 spiritoso e brillante?
105Certamente è un incanto.
 PARPAGNACCO
 Le piace?
 VEZZOSA
                     Signorsì, mi piace tanto.
 PARPAGNACCO
 Padrona.
 VEZZOSA
                    Maraviglio.
 PARPAGNACCO
                                           Eh via!
 VEZZOSA
                                                           No certo.
 PARPAGNACCO
 Mi fa torto.
 VEZZOSA
                        Ma poi?... Non vuo', non vuo'.
 PARPAGNACCO
 Eh lo prenda.
 VEZZOSA
                            Via, via, lo prenderò.
 PARPAGNACCO
110Dunque, mia cara sposa?...
 VEZZOSA
                                                    Con licenza... (Il servitore entra e gli parla all’orecchio)
 Il barone Macacco
 mi viene a visitar; non so che dire,
 farlo indietro tornar non è creanza.
 Venga pur, ch'io l'attendo in questa stanza.
115Oh gioia mia diletta!
 Sono imbrogliata assai, vien mio fratello,
 uomo senza cervello e assai manesco,
 se vi vede con me, voi state fresco.
 PARPAGNACCO
 Dunque, che deggio far?
 VEZZOSA
                                               Io vi consiglio,
120per fuggire il periglio,
 nascondervi colà.
 PARPAGNACCO
                                  Poi se mi trova?
 VEZZOSA
 Lasciate fare a me,
 defendervi prometto.
 PARPAGNACCO
 Che mi spiani la gobba io già m'aspetto.
 VEZZOSA
125Vi vuole un po' d'ingegno
 a far l'amor con questo e con quell'altro
 e vi vuol pronto labro ed occhio scaltro.