La favola de’ tre gobbi, libretto, Vienna, Ghelen, 1759 (Madama Vezzosa)

 ostinato a tacer, Fulvia che tanto
 fedel ti corrisponde?
 Parla. (Nemmeno il traditor risponde).
 MASSIMO
830(Quanti perigli!)
 VALENTINIANO
                                  Ezio, m’ascolti? Intendi
 che parlo a te? Son tali i detti miei
 che un reo, come tu sei, debba sprezzarli?
 EZIO
 Quando parli così, con me non parli.
 VALENTINIANO
 (Eh si risolva). Olà, custodi.
 FULVIA
                                                     Ah prima (A Valentiniano)
835lo sdegno tuo contro di me si volga.
 VALENTINIANO
 Né puoi tacer? (A Fulvia) Il prigionier si sciolga. (Si tolgono le catene ad Ezio)
 EZIO
 Come!
 FULVIA
                (Che veggio!)
 MASSIMO
                                           (Oh stelle!)
 VALENTINIANO
                                                                  Alfin conosco
 che innocente tu sei. Tanta costanza
 nel ricusar la sospirata sposa
840no che un reo non avrebbe. Ezio, mi pento
 del mio rigore; emenderanno i doni
 l’ingiuste offese de’ sospetti miei.
 Vanne, Fulvia è già tua, libero or sei.
 FULVIA
 (Felice me!)
 EZIO
                          La prima volta è questa
845ch’io mi confondo innanzi a te. Chi mai
 un monarca rivale a questo segno
 generoso sperò? La tua diletta
 mi cedi e non rammenti...
 VALENTINIANO
                                                  Ezio t’affretta.
 Impaziente attende
850Roma di rivederti.
 EZIO
                                     Ora io detesto,
 Cesare, il fasto mio. Perdono; ah troppo,
 troppo mal ti conobbi. Io non sperai...
 VALENTINIANO
 Va’ duce. Ancor non mi conosci assai.
 EZIO
 
    Tutto il mio sangue d’Augusto è dono
855e per difendere d’Augusto il trono
 tutto il mio sangue si spargerà.
 
    A lui fedele vissi finora,
 e saprò vivere per dargli ogn’ora
 prove più belle di fedeltà. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 VALENTINIANO, FULVIA e MASSIMO
 
 VALENTINIANO
860(Va’ pur, te n’avvedrai).
 MASSIMO
                                               (Perdo ogni speme).
 FULVIA
 Generoso monarca, il ciel ti renda
 quella felicità che rendi a noi.
 I benefici tuoi
 sempre rammenterò. Lascia che intanto
865su quell’augusta mano un bacio imprima.
 VALENTINIANO
 No, Fulvia; attendi prima
 che sia compito il dono; ancor non sai
 quanto ogni voto avanza,
 quanto il dono è maggior di tua speranza.
 MASSIMO
870Cesare, che facesti? Ah questa volta
 t’ingannò la pietade.
 VALENTINIANO
                                        E pur vedrai
 che giova la pietà, ch’io non errai.
 Ogni cura, ogni tema
 terminata sarà.
 MASSIMO
                               Qual pace acquisti,
875se torna in libertà?
 
 SCENA VII
 
 VARO e detti
 
 VALENTINIANO
                                      Varo, eseguisti?
 VARO
 Eseguito è il tuo cenno;
 Ezio morì.
 FULVIA
                       Come! Che dici?
 VARO
                                                        Al varco (A Valentiniano)
 l’attesero i miei fidi; ei venne e prima
 che potesse temerne,
880trafitto si sentì, cadde fra loro.
 MASSIMO
 (Oh sorte inaspettata!)
 FULVIA
                                             Oh dio! Mi moro... (Si appoggia ad una scena coprendosi il volto)
 VALENTINIANO
 Corri, l’esangue spoglia
 nascondi ad ogni sguardo.
 VARO
 Sarà legge il tuo cenno. (Parte)
 FULVIA
                                              Ah tanto ingiusto!
885Ah sì crudel!...
 
 SCENA VIII
 
 ONORIA e detti
 
 ONORIA
                              Liete novelle, Augusto.
 VALENTINIANO
 Che reca Onoria? Il volto suo ridente
 felicità promette.
 ONORIA
                                   Ezio è innocente.
 VALENTINIANO
 Come?
 ONORIA
                 Emilio parlò. L’empio ministro
 nelle mie stanze io ritrovai celato,
890già vicino a morir.
 MASSIMO
                                     (Son disperato).
 VALENTINIANO
 Nelle tue stanze?
 ONORIA
                                  Sì. Da te ferito
 la scorsa notte ivi s’ascose. Intesi
 dal labbro suo ch’Ezio è innocente. Augusto,
 non mentisce chi muore.
 VALENTINIANO
                                                E l’alma rea,
895che gli commise il colpo,
 almen ti palesò?
 ONORIA
                                 Mi disse: «È quella
 che a Cesare è più cara e che da lui
 fu oltraggiata in amor».
 VALENTINIANO
                                              Ma il nome?
 ONORIA
                                                                       Emilio
 a dirlo si accingea; tutta sui labbri
900l’anima fuggitiva egli raccolse;
 ma l’estremo sospiro il nome involse.
 VALENTINIANO
 Oh sventura!
 MASSIMO
                           (Oh periglio!)
 FULVIA
                                                       Or di’, tiranno, (A Valentiniano)
 s’era infido il mio sposo?
 Se fu giusto il punirlo? Or che mi giova
905che tu il pianga innocente? Or chi la vita,
 empio, gli renderà?
 ONORIA
                                       Fulvia, che dici?
 Ezio morì!
 FULVIA
                       Sì, principessa; ah fuggi
 dal barbaro germano; egli è una fiera
 che si pasce di sangue
910Egli ha vinto i rimorsi, orror non sente
 della sua crudeltà, gloria non cura.
 Troppo qui l’innocenza è mal sicura.
 ONORIA
 Ah inumano! E potesti...
 VALENTINIANO
                                               Onoria, oh dio!
 Non insultarmi. Il mio timor consiglia.
915Son questi i miei più cari; in qual di loro
 temer mai deggio il traditor?
 ONORIA
                                                        Consigli
 or pretendi da me? Se fosti solo
 a fabbricarti il danno,
 solo al riparo tuo pensa, o tiranno. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 VALENTINIANO, MASSIMO e FULVIA
 
 MASSIMO
920(Io tremo)
 VALENTINIANO
                       Il reo m’è caro!...
 In amore io l’offesi... ah sì, dal sonno
 Massimo alfin mi desto.
 Pensaci: di scolparti il tempo è questo.
 MASSIMO
 Io? Qual ragion?
 VALENTINIANO
                                  Disse morendo Emilio
925che il traditor m’è caro,
 che io l’offesi in amor. Sai se conviene
 l’accusa a te.
 FULVIA
                          (Come salvarlo!)
 MASSIMO
                                                           E vuoi...
 dunque signore....
 VALENTINIANO
                                    Olà custodi. Io voglio
 assicurarmi intanto.
 MASSIMO
                                        E credi?
 VALENTINIANO
                                                          E credo
930Che niun altro il potea.
 Olà...
 FULVIA
              Barbaro, ascolta; io son la rea.