La favola de’ tre gobbi, libretto, Vienna, Ghelen, 1759 (Madama Vezzosa)

 BELLAVITA
185Al volto porporino
 di madama Vezzosa umil m'inchino.
 VEZZOSA
 Io dalle grazie sue resto stordita
 e riverisco il conte Bellavita.
 BELLAVITA
 Permetta, anzi conceda
190che prostrato si vada
 il prototipo ver de' rispettosi
 l'infimo de' suoi servi generosi.
 VEZZOSA
 Signor, lei mi confonde;
 vorrà dir... ma non so.
195Per andare alla breve, io tacerò.
 BELLAVITA
 Quel silenzio loquace
 quanto quanto mi piace; ella tacendo
 col muto favellar va rispondendo;
 ed io, che tutto intendo,
200il genio suo comprendo,
 ella vuol favorirmi ed io m'arrendo
 ed accetto la grazia e grazie rendo.
 VEZZOSA
 Non ne dica di più; lo so, lo credo,
 lo capisco, lo vedo.
205Lei è tutto ben fatto,
 lei è tutto gentil. Lei è (un bel matto).
 
    Voi siete un bel furbetto,
 io vi conosco già.
 Ahimè! Con quel risetto
210voi mi ferite il cor.
 
    In questo petto mio
 non v'è mai stato amor;
 ed ora sento, oh dio!
 che per il mio gobbetto
215son tutta tutta ardor.
 
    Quei globi graziosi
 son cari, belli e sono
 due cardini amorosi,
 ove risiede in trono
220il faretrato Amor.
 
 BELLAVITA
 Senta signora mia, per dire il vero,
 io sono un cavaliero
 ameno e disinvolto,
 se lei m'osserva in volto,
225un certo non so che vi vedrà
 che s'accosta di molto alla beltà.
 Circa la grazia poi, non fo per dire,
 osservi la presenza;
 col piè sempre in cadenza,
230nelle braccia grazioso,
 nel gestir manieroso,
 si può dire ch'io sia cosa compita;
 e poi, che serve? Il conte Bellavita.
 VEZZOSA
 Già si sa, già si vede;
235la sua vita ben fatta è cosa rara,
 vezzi e grazie da lei ciascuno impara.
 Ella con favorirmi mi fa onore,
 cerimonia non fo, son di buon core.
 BELLAVITA
 Viva, viva il buon core,
240anch'io l'affettazione
 odio nelle persone.
 Parlar mi piace naturale affatto,
 perciò dal seno estratto
 il più divoto e caldo sentimento
245trabocca dalle labra il mio contento.
 
    Vezzosa amabile,
 bramo l'onore
 de vous servir.
 Ma l'alma mia
250di gelosia
 fate morir.
 (Io già m'avveggo
 che pena e langue!
 Che gran plaisir!)
 
255   Beltà sciarmante!
 Di voi sono amante;
 volto ben fatto!
 Per voi vengo matto.
 Pietà vi chiedo
260de' miei sospir.
 
 VEZZOSA
 Non si stia ad affaticare,
 sempre meno dirà di quel che appare
 ma, se è tanto grazioso,
 sarà ancor generoso?
 BELLAVITA
                                         Eh, cosa importa?
265Dov'è grazia e beltà,
 non si ricerca generosità.
 VEZZOSA
 Signor, lei mi perdoni, in questo sbaglia.
 BELLAVITA
 Parmi di sentir gente?
 VEZZOSA
                                            Eh! Dite piano,
 poiché tengo un germano
270ch'è più tosto cervello stravagante,
 se ci sente, vorrà far l'arrogante.
 BELLAVITA
 Tiriamoci più in qua; torniamo un poco
 al discorso di prima;
 per essempio, volendo
275darci un segno d'amor? Quest'orologio,
 dite, saria opportuno?
 VEZZOSA
 Ah, sì, ne ho perso uno
 simile appunto a quello.
 BELLAVITA
 Guardate con che grazia io vel presento.
 VEZZOSA
280O che grazia gentil! Siete un portento.
 BELLAVITA
 Mi vorrete poi bene?
 VEZZOSA
                                         Uh, tanto tanto.
 BELLAVITA
 Vi piace il volto mio?
 VEZZOSA
                                         Siete un incanto.
 BELLAVITA
 
    Vezzosa gradita,
 mio dolce tesoro.
 
 VEZZOSA
 
285Per voi, Bellavita,
 io smanio, io moro.
 
 A DUE
 
 Che dolce contento
 ch'io provo, ch'io sento,
 che brio! Che beltà!
 
 BELLAVITA
 
290   Ohimè! Sento gente!
 
 VEZZOSA
 
 No no, non è niente.
 Sarà mio fratello.
 
 BELLAVITA
 
 Ha poco cervello,
 tremar ci farà.
 
 VEZZOSA
 
295   Non tema di nulla,
 stia fermo, stia qua.
 
 PARPAGNACCO
 
    Padron riverito.
 
 BELLAVITA
 
 Son servo obligato.
 
 VEZZOSA
 
 Che gran civiltà!
 
 PARPAGNACCO
 
300   È tutto compito.
 
 MADAMA
 
 Sorella gli sono,
 spiacermi non sa.
 
 BELLAVITA
 
    È assai ben creato.
 
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO A DUE
 
 Fratello più buono
305di lui non si dà.
 
 VEZZOSA
 
    Per fino ch'ei parte
 celatevi in là.
 
 PARPAGNACCO
 
 È troppa bontà.
 
 VEZZOSA
 
    Andate in disparte,
310che poi partirà.
 
 PARPAGNACCO, BELLAVITA A DUE
 
    Gli son servitore.
 Commandi, signore;
 ma con libertà. (Partono)
 
 VEZZOSA
 
    Oh questa sì ch'è bella,
315m'hanno creduto affé.
 
 MACACCO
 
    Non c'è più più nissuno,
 to... to... to... tocca a me.
 
 VEZZOSA
 
    E questo bel Macacco
 da me cosa vorrà?
 
 MACACCO
 
320   Mia ca... ca... ca... ca... cara.
 
 VEZZOSA
 
 Mio be... be... be... be... bello.
 Son qua qua qua qua qua.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO, A DUE
 
    Un altro fratello
 codesto ancor sarà.
 
 VEZZOSA
 
325   Or sono nell'imbroglio,
 non so cosa sarà.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO, A DUE
 
    E ben quanti fratelli
 avete mia signora?
 
 VEZZOSA
 
 Padroni cari e belli,
330io non ve lo so dir.
 
 PARPAGNACCO
 
    Voi siete menzogniera.
 
 BELLAVITA
 
 Voi siete lusinghiera.
 
 A DUE
 
 Scoperta siete già.
 
 VEZZOSA
 
    Andatene in malora,
335andate via di qua.
 
 MACACCO
 
 Co... cosa mai sarà?
 
 BELLAVITA
 
    Che razza maledetta!
 
 VEZZOSA, PARPAGNACCO A DUE
 
 Che rabbia che mi fa!