La favola de’ tre gobbi, libretto, Bonn, Rommerskirchen, 1764 (Madama Vezzosa)

 VALENTINIANO
 Ma troppo ad eseguir duro consiglio
 mi proponi, o germana.
 ONORIA
                                              Il tuo coraggio,
 la tua virtù faccia arrossir la sorte.
1360Una donna t’insegna ad esser forte.
 VALENTINIANO
 Oh dio!
 ONORIA
                  Vinci te stesso. I tuoi vassalli
 apprendano qual sia
 d’Augusto il cor...
 VALENTINIANO
                                   Non più; Fulvia m’invia;
 facciasi questo ancor. Se tu sapessi
1365che sforzo è il mio, quanto il cimento è duro...
 ONORIA
 Dalla mia pena il tuo dolor misuro;
 ma soffrilo. Nel duolo
 pur è qualche piacer non esser solo.
 
    Peni tu per un’ingrata,
1370un ingrato adoro anch’io;
 è il tuo fato eguale al mio;
 è nemico ad ambi amor.
 
    Ma s’io nacqui sventurata,
 se per te non v’è speranza,
1375sia compagna la costanza
 come è simile il dolor. (Parte)
 
 SCENA III
 
 VALENTINIANO, indi VARO
 
 VALENTINIANO
 Olà, Varo si chiami. (Una comparsa esce e parte per eseguire il comando) A questo eccesso
 della clemenza mia se il reo non cede,
 un momento di vita
1380più lasciargli non vuo’.
 VARO
                                            Cesare.
 VALENTINIANO
                                                            Ascolta.
 Disponi i tuoi più fidi
 di questo loco in su l’oscuro ingresso;