La favola de’ tre gobbi, libretto, Venezia, Savioli, 1770

385Sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì.
 IL CONTE
 Un poco di creanza, padron mio, (A Parpagnacco)
 voglio parlar anch’io.
 PARPAGNACCO
 Quest’azione non è da cavaliero.
 MACACCO
 Mi mi mi son venuti
390in cu... cu... cu... cu... cupola da vero.
 IL CONTE
 
    Vi prego di core (A Macacco)
 di farmi un favore.
 Parlate a madama,
 pregate per me.
 
395   Eh bene! Che c’è? (A Parpagnacco che ascolta)
 Che bella creanza!
 Sentite, direte
 ch’io l’amo e l’adoro,
 ch’ell’è il mio tesoro,
400che andarle vorrei
 a far riverenza.
 Ma che impertinenza! (A Parpagnacco)
 Tiratev’in là.
 M’avete capito? (A Macacco)
405V’aspetto poi qua.
 
    Potete anche dirle
 la gran differenza
 che passa e che v’è
 tra quello e fra me.
410Io son tutto grazia;
 di lui malagrazia
 maggior non si dà.
 Un po’ di creanza, (A Parpagnacco)
 tiratev’in là.
 
 MACACCO
415Su... subito va... vado.
 PARPAGNACCO
 Sentite ancora me.
 MACACCO
                                     Non po... po... posso.
 PARPAGNACCO
 Un galantuom s’ascolta.
 MACACCO
                                              Pa... pa... pa...
 parlate un’altra volta.
 PARPAGNACCO
 Una sola parola e poi andate.
 MACACCO
420V’ho inte... te... te... te... teso
 se... senza che che che che che parlate.
 
    V’ho ca... ca... ca... ca... capito. (A Parpagnacco)
 Pa... pa... pa... parlerò.
 Voi sarete se... servito. (Al conte)
425Il mezzan vi fa... farò;
 
    son di buon co... co... co... core,
 l’acciallin vi ba... ba... ba... ba...
 ba... ba... ba... ba... batterò. (Parte)
 
 IL CONTE
 Veramente voi siete il bel soggetto.
 PARPAGNACCO
430Oh che gentile aspetto!
 Che amabile figura!
 IL CONTE
 Che gran caricatura!
 PARPAGNACCO
                                        Ah gobbo!
 IL CONTE
                                                             Ah monte!
 Oh che caro marchese!
 PARPAGNACCO
                                            Oh che bel conte!
 IL CONTE
 Che sì, che il mio bastone
435ti rompe quel gobbone.
 PARPAGNACCO
 Che sì, che sì, che con un temperino
 ti taglio quel gobbino.
 IL CONTE
 Timore non ho!
 PARPAGNACCO
                                Non ho paura.
 IL CONTE
 Faccia di bernardon.
 PARPAGNACCO
                                         Brutta figura. (Viene madama vestita alla veniziana)
 MADAMA
440Ola, ola, fermeve,
 cossa diavolo feu?
 Dixé, cossa gh’aveu?
 Se ve dixé più robba,
 la stizza ve farà crescer la gobba.
 PARPAGNACCO
445Veneziana gentil, chi siete voi?
 IL CONTE
 Cercate voi di me?
 MADAMA
 Domando tutti do. Son vegnua qua
 per parte de madama, mia parona,
 a farve riverenza
450e a dirve do parole in confidenza.
 PARPAGNACCO
 Dite, dite.
 IL CONTE
                      Parlate.
 PARPAGNACCO
 V’ascolto con diletto.
 IL CONTE
 Mi balza il cor per l’allegria nel petto.
 MADAMA
 La sa che tutti do sé innamorai
455per ela spasemai.
 Anca ela la dixe
 che sé le so raixe,
 la ve vuol tutti do per so morosi
 ma ghe despiase assè che sié zelosi.
460Savé che zelusia
 dal mondo xe bandia.
 No la se usa più. Nualtre donne
 savé che la volemo a nostro modo.
 Chi ne sa segondar
465qualcossa pol sperar.
 Ma chi troppo pretende e xe ustinà
 lo mandemo ben ben de là da Stra.
 Donca penseghe ben,
 o amarla in compagnia, se la ve preme,
470o andarve a far squartar tutti do insieme.
 PARPAGNACCO
 (Il dilema va stretto).
 IL CONTE
 (Non v’è la via di mezzo).
 PARPAGNACCO
 (O star cheto o lasciarla).
 IL CONTE
 (O soffrire un compagno o non amarla).
 MADAMA
475(Son due pazzi a consiglio).
 PARPAGNACCO
 (Che faccio?)
 IL CONTE
                            (A che m’appiglio?)
 PARPAGNACCO
 Conte.
 IL CONTE
                Marchese.
 PARPAGNACCO
                                     Che facciamo noi?
 IL CONTE
 Cosa pensate voi?
 PARPAGNACCO
 Penso che si può amare in compagnia.
 IL CONTE
480Penso al diavol mandar la gelosia.
 MADAMA
 (Eccoli già cangiati.
 Affé ci son cascati).
 PARPAGNACCO
 Andate da madama.
 IL CONTE
 E ditele in mio nome...
 PARPAGNACCO
485Che d’amarla con altri io mi contento.
 IL CONTE
 Pur che non lasci me, n’ami anche cento.
 MADAMA
 Bravi, cusì me piaxe,
 star da boni compagni. Za la donna
 gh’ha el cuor come i meloni;
490una fetta per un contenta tutti.
 Cari i mi cari putti,
 chi crede d’esser solo se ne mente.
 Che le donne d’un sol no xe contente.
 PARPAGNACCO
 Dunque andiam da madama.
 MADAMA
495No no, aspettela qua,
 che za la vegnirà. Lassé che vaga
 mi dalla mia parona
 a portarghe sta niova cusì bona.
 
    Scieu tanto benedetti
500o cari sti gobetti.
 Staremo allegramente
 in paxe tra de nu.
 
    Caro quel muso,
 caro colù!
 
505   Via che la vaga
 de chi è sti mondi,
 tutti i xe nostri,
 tutto è per nu.
 
    Caro quel gobbo,
510caro colù!
 
    Mi za son donna Betta
 che gh’ha la lengua schietta.
 Se vu saré zelosi,
 redicoli saré.
 
515   E chi è zeloso...
 Za m’intendé... (Parte)
 
 PARPAGNACCO
 Dunque sarem d’accordo,
 dunque andaremo insieme
 alla conversazion?
 IL CONTE
                                    Sì, non mi preme.
520Venite da madama,
 venga il terzo ed il quarto ed anco il quinto,
 so che il merito mio sarà distinto.
 PARPAGNACCO
 Sapete, signor conte,
 perché una tal risposta
525diedi alla cameriera?
 Perché la mia maniera,
 il mio garbo, il mio tratto
 darà a voi, darà a tutti scaccomatto.
 IL CONTE