La favola de’ tre gobbi, libretto, Modena, Soliani, s.d. (Li tre gobbi)

 griderete pietà, soccorso invano.
 CONTE
 Misero voi, s’io torno a metter mano!
 PARPAGNACCO
 Ma vien madama.
 CONTE
                                    Non ci vegga irati.
 PARPAGNACCO
 Lo sdegno sospendiam.
 CONTE
                                             Cessino l’onte.
 PARPAGNACCO
535V’abbraccio, amico.
 CONTE
                                       Ed io vi baccio in fronte. (Viene madama servita da Macacco)
 MADAMA
 Bravi, così mi piace.
 Amici in buona pace.
 PARPAGNACCO
 Madama, son per voi.
 CONTE
 Son qui, son tutto vostro.
 MADAMA
540Aggradisco d’ognun le grazie sue;
 ma vi voglio d’accordo tutti due.
 PARPAGNACCO
 Io per me son contento.
 CONTE
 Di farlo io non mi pento.
 MACACCO
 Ed io non sche... sche... scherzo,
545se se se siete due, fa... farò il terzo.
 MADAMA
 Caro il mio Parpagnacco,
 contin grazioso, amabile Maccaco,
 venite tutti tre,
 che male già non v’è.
550Mentre c’insegna l’odierna moda
 che il galantuom lasci goder e goda.
 PARPAGNACCO
 Io per vostro riguardo il tutto accordo.
 CONTE
 Io sarò, se il volete, e cieco e sordo.
 MACACCO
 Ed io per fa... farvi piacere
555vi farò da ca... ca... ca... candeliere.
 MADAMA
 Andiamo dunque uniti
 a cantare e a ballare
 e per divertimento
 venga ognuno a suonar qualche istromento. (Parte)
 PARPAGNACCO
560Sì, vengo e suonerò
 con madama gentil quanto potrò. (Parte)
 CONTE
 Corpo di Bacco, anch’io
 voglio suonar coll’istrumento mio. (Parte)
 MACACCO
 Ed io pur che che che non son merlotto
565voglio suo... suo... suonar il ciffolotto. (Parte. Esce Parpagnacco colla chittara)
 CONTE
 
    Oh bella cosa ch’è
 l’amar e non temer!
 Che amabile goder
 in buona società! (Esce il conte col violoncello al collo)
 
 PARPAGNACCO
 
570   Che bell’amar così
 senza tormento al cor!
 Oh che felice amor,
 che gusto ognor mi dà. (Esce Macacco con flauto)
 
 MACACCO
 
    Ca... ca... ca... caro amor,
575be... bella libertà!
 Do... donne di bon cor
 fa... fate carità. (Esce madama con un cembalo)
 
 MADAMA
 
    Chi vuol amar con me
 content’ognor sarà;
580ma pensi ognun per sé,
 ch’io voglio libertà.
 
 A QUATTRO
 
    Viva l’amore, viva il bon core,
 viva l’amarsi con libertà.
 
 CONTE
 
    Senti, senti il chitarino,
585dice: «E viva il dio bambino».
 
 PARPAGNACCO
 
 Senti, senti il violoncello,
 dice: «E viva il viso bello».
 
 MACACCO
 
 Se... se... senti il ciffolotto,
 dice: «E viva un bel visotto».
 
 MADAMA
 
590Ed il cembal, senti senti,
 dice: «E viva i tre contenti».
 
 A QUATTRO
 
    Viva, viva l’allegria,
 bell’amar in compagnia.
 Che piacere al cor ci dà
595questa cara libertà.
 
 Fine dell’intermezzo
 
 
 
    Il corsaro punito, dramma per musica da rappresentarsi nel teatro Obizzi in Padova nella solita fiera di giugno dell’anno 1750 coll’intermezzo de’ Tre gobbi, dedicato al merito delle nobili e generosissime dame di detta città.
    In Padova, MDCCL, per Giambatista Conzatti, con licenza de’ superiori.