La fenice sul rogo o vero La morte di San Giuseppe, partitura ms. I-Fc (La morte di San Giuseppe)

 IL BARON MACACCO
 (signor Antonio Valletti)
 UNA CAMERIERA che non parla
 
    Musica del signor Vincenzio Ciampi di Napoli.
 
    Le parole fato, deità e simili, eccetera sono scherzi poetici e non sentimenti cattolici.
 
 
 PARTE PRIMA
 
 Camera con toletta.
 
 Madama VEZZOSA con una donzella
 
 MADAMA
 
    Alla toletta
 mi vado a porre;
 e cosa dite,
 non farò bene?
5Mi vuo’ conciare
 ma da mia pari
 un bel toppè.
 
    Allor direte:
 «Oh com’è bella»
10ed io con gusto
 dirò: «Son quella
 così pulita».
 «Che bella vita»
 direte ancora
15«signora coll’andriè».
 
 Per tutte le botteghe
 so che di me si parla;
 per le vie, per le piazze e per le case,
 in ogn’angolo alfin della città
20non si fa che parlar di mia beltà;
 io però non son pazza;
 non mi fo vagheggiar per ambizione,
 non cerco cicisbei belli e graziosi
 ma ricchi, di buon core e generosi.
25So che la gioventù passa e non dura,
 onde chi non procura
 per tempo stabilir la sua fortuna
 arriva alla vecchiezza
 ed allora può dirsi: «Addio bellezza». (Viene la donzella)
30Come? Chi? Il marchese Parpagnacco.
 Venga, venga, è padrone. (Parte la donzella)
 Costui fa il signorone,
 benché nato villan, ma non importa;
 in oggi chi ha denaro in quantità
35porta nel suo taschin la nobiltà. (Viene il marchese Parpagnacco)
 PARPAGNACCO
 Riverente m’inchino
 a quella bella grazia
 che di farmi languir non è mai sazia.
 MADAMA
 Io faccio riverenza
40a quei vezzosi rai
 che di farmi penar non cessan mai.
 PARPAGNACCO
 Ah madama Vezzosa,
 siete molto graziosa!
 MADAMA
 Ah Parpagnacco mio,
45siete tutto bellezza e tutto brio!
 PARPAGNACCO
 Non dico per lodarmi;
 ma dacché son marchese
 faccio meravigliar tutto il paese.
 Quand’ero alla montagna,
50d’essere mi pareva un contadino,
 ora d’esser mi pare un ballerino.
 MADAMA
 Certo che un uomo siete
 veramente ben fatto,
 v’è un certo non so che dietro la schiena;
55ma è una cosa da niente e non dà pena.
 PARPAGNACCO
 Sì, vi dirò il perché, come ricolma
 di pesanti pensieri ho la mia mente,
 par che il dorso s’incurvi e non è niente.
 MADAMA
 Niente, niente, signor, lo dico anch’io,
60anzi grazia gli dà quel monticello
 e poi chi ha del denaro è sempre bello.
 PARPAGNACCO
 Denar? Voi lo sapete,
 feudi, ville, campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
65ori, argenti, diamanti e ricche spoglie
 non mi mancano mai. Voi lo sapete,
 io possiedo un tesoro.
 MADAMA
 (Certamente ha costui la gobba d’oro).
 PARPAGNACCO
 Una cosa mi manca.
 MADAMA
                                        E cosa è mai?
70Lei ha feudi e campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
 ori, argenti, diamanti e ricche spoglie.
 PARPAGNACCO
 Mi manca... lo dirò... una bella moglie.
 MADAMA
 Ritrovarla conviene; una tal donna
75sarà ben fortunata,
 se la trovi, signore.
 PARPAGNACCO
                                     Io l’ho trovata.
 MADAMA
 E chi è mai? E chi è mai? Sarà sicuro
 giovine, com’è lei, graziosa e bella.
 PARPAGNACCO
 Lo volete saper? Voi siete quella.
 MADAMA
80Io? Davvero? Lo credo; oh me felice!
 Oh che sorte! Oh che grazia! Oh che contento!
 Quas’impazzir dall’allegria mi sento;
 (se mi credi, minchion, la sbagli affé;
 voglio i denari tuoi, non voglio te).
 PARPAGNACCO
85Questa vostra allegrezza
 m’empie il cor di dolcezza;
 sudo, smanio e deliro;
 rido per il contento e poi sospiro.
 
    Quegli occhietti, belli belli,
90m’hanno fatto innamorar;
 quei labbretti, cari cari,
 mi potrebber consolar.
 Quel ch’io vedo e ch’io non vedo
 mi fa sempre sospirar.
 
95   Occhi vezzosi,
 labri amorosi,
 via, non mi fate
 più delirar.
 
    Di penar son ormai stracco,
100del mio mal chiedo pietà.
 Il marchese Parpagnacco
 di madama ognor sarà.
 
    Sì, vezzosetta,
 cara, caretta,
105non saprei... non vorrei...
 che m’avesse ad ingannar.
 
 MADAMA
 Io ingannarvi, signor? Mi maraviglio,
 in casa mia non vien nessun al mondo;
 io non sono di quelle... Eh faccia grazia,
110dove ha comprato mai quel bel diamante,
 spiritoso e brillante?
 Certamente è un incanto.
 PARPAGNACCO
 Le piace?
 MADAMA
                     Signorsì, mi piace tanto.
 PARPAGNACCO
 Padrona.
 MADAMA
                    Maraviglio.
 PARPAGNACCO
                                           Eh via.
 MADAMA
                                                           No certo.
 PARPAGNACCO
115Mi fa torto.
 MADAMA
                        Ma poi... Non vuo’, non vuo’.
 PARPAGNACCO
 Eh lo prenda...
 MADAMA
                              Via, via, lo prenderò...
 PARPAGNACCO
 Dunque, mia cara sposa... (Viene la donzella)
 MADAMA
                                                   Con licenza,
 il barone Macacco
 mi viene a visitar? Non so che dire,
120farlo indietro tornar non è creanza.
 Venga pur, ch’io l’attendo in questa stanza.
 Oh gioia mia diletta. (Parte la donzella)
 Son imbrogliata assai. Vien mio fratello.
 Uomo senza cervello e assai manesco,
125se vi vede con me, voi state fresco.
 PARPAGNACCO
 Dunque, che deggio far.
 MADAMA
                                              Io vi consiglio,
 per fuggir il periglio,
 nascondervi colà.
 PARPAGNACCO
                                  Poi, se mi trova?
 MADAMA
 Lasciate far a me,
130difendervi prometto.
 PARPAGNACCO
 Che mi spiani la gobba io già m’aspetto. (Si ritira in una camera)
 MADAMA
 Vi vuol un po’ d’ingegno
 a far l’amor con questo e con quell’altro
 e vi vuol pronto labbro ed occhio scaltro. (Vien Macacco)
 MACACCO
135Ma... ma... ma... ma... ma... ma... ma... ma... madama
 vi chie... chiedo perdono.
 MADAMA
 Del barone Macacco io serva sono.
 MACACCO
 Cosa fa... fa... fa... fa... fate?
 MADAMA
 Io sto be... be... be... bene.
 MACACCO
140Non mi co... co... co... co... corbellate.
 MADAMA
 Pensi lei; signorsì,
 parl’anch’io qualche volta co... così.
 MACACCO
 Io son inna... na... na... na... na... namorato
 di voi, mia be... be... bella,
145viver non po... po... posso
 senza chie... chie... chie... chie... chiedere aita
 da voi che che che siete la mia vita.
 MADAMA
 (Che ti venga la rabbia.
 Oh che bella figura!
150Questo può dirsi un mostro di natura).
 MACACCO
 Le raga... ga... ga... ga... gazze
 mi co... co... corron dietro,