Il filosofo di campagna, libretto, Milano, Ghislandi, 1755

 di voi sono amante;
 volto ben fatto,
 per voi vengo matto;
 pietà vi chiedo
265de’ miei martir.
 
 MADAMA
 Non si stia affaticare;
 sempre meno dirà di quel che appare.
 Ma, se tanto è grazioso,
 sarà ancor generoso.
 BELLAVITA
                                        Eh cosa importa?
270Dov’è grazia e beltà,
 non si ricerca generosità.
 MADAMA
 Signore, mi perdoni, in questo sbaglia.
 Un amante, ancorché bello e grazioso,
 quando si mostra avaro,
275alle donne non puote esser mai caro.
 BELLAVITA
 Dunque con i miei vezzi
 io sperare da voi non posso affetto?
 MADAMA
 Per me vi parlo schietto;
 se mi volete innamorar da buono,
280fate che della borsa io senta il suono.
 BELLAVITA
 Sarà dunque un amore interessato.
 MADAMA
 Sarà un amor che dalle donne è usato.
 BELLAVITA
 Parmi di sentir gente.
 MADAMA
                                           Ah dite piano,
 poiché tengo un germano
285che è piuttosto cervello stravagante;
 se ci sente, vorrà far l’arrogante.
 BELLAVITA
 Tiriamoci più in qua. Torniamo un poco
 al discorso di prima.
 Per esempio, volendo
290darvi in segno d’amor quest’orologio,
 dite, saria opportuno?
 MADAMA
 Ah sì; ne ho perdut’uno
 simile appunto a quello.
 BELLAVITA
 Guardate con che grazia io vel presento.
 MADAMA
295Oh che grazia gentil! Siete un portento.
 BELLAVITA
 Mi vorrete poi bene?