Il filosofo di campagna, libretto, Leida, Groot, 1755

 I TRE GOBBI O SIA MADAMA VEZZOSA
 
 
    Intermezzo in musica a quattro voci del signor dottore Goldoni, da cantarsi nel teatro Italiano dell’eccellentissma e nobilissimama città di Cadice dalla compagnia de’ comici italiani, nel carnevale dell’anno 1772.
    Cadice, per il signor Emmanuele Espinosa, impressore della Real Marina.
 
 
 INTERLOCUTORI
 
 MADAMA VEZZOSA
 IL CONTE BELLAVITA
 IL BARONE MACACCO
 IL CONTE BELLAVITA
 PARPAGNACCO
 UN CAMERIERE che non parla
 
 
 INTERMEZZO PRIMO
 
 Camera con due porte.
 
 MADAMA VEZZOSA, poi un cameriere
 
 VEZZOSA
 
    Alla toletta
 mi vado a porre.
 Eh! Cosa dite?
 Non farò bene?
5Mi vuo’ conciare,
 conciar mi voglio
 ma da mia pari
 un bel toppè. (Va alla toletta)
 
 Per tutte le botteghe
10so che di me si parla,
 per le vie, per le piazze e per le case,
 in ogni angolo alfin della città
 non si fa che parlar di mia beltà.
 Io però non son pazza;
15non mi fo vagheggiar per ambizione,
 non cerco cicisbei belli e graziosi
 ma ricchi, di buon core e generosi.
 So che la gioventù passa e non dura;
 onde chi non procura
20per tempo stabilir la sua fortuna
 arriva la vecchiezza
 ed allora può dirsi: «Addio bellezza». (Viene un cameriere che le parla all’orrecchio)
 Come? Chi? Il marchese Parpagnacco?
 Venga, venga, è padrone. (Parte il cameriere)
25Costui fa il signorone,
 benché nato villan; ma non importa;
 in oggi chi ha denaro in quantità
 porta nel suo taschin la nobiltà. (Sopraggiunge Parpagnacco)
 PARPAGNACCO
 Riverente m’inchino
30a quella bella grazia
 che di farmi languir non è mai sazia.
 VEZZOSA
 Io faccio riverenza
 a quei vezzosi rai
 che di farmi penar non cessan mai.
 PARPAGNACCO
35Ah madama Vezzosa,
 siete molto graziosa.
 VEZZOSA
 Ah Parpagnaco mio,
 siete tutto belleza e tutto brio.