Il filosofo di campagna, libretto, Roma, Zempel, 1756 (Civitavecchia)

 SCENA II
 
 LESBINA, poi DON TRITEMIO
 
 LESBINA
 Povera padroncina!
 Affé la compatisco.
 Quest'anch'io la capisco.
 Insegna la prudenza,
65se non si ha quel che piace, è meglio senza.
 DON TRITEMIO
 
    Fanciullina s'innamora
 e in travaglio sempre sta.
 
    Flou flou mariez vous bella
 flou flou mariez vous den.
 
70   Poverina si scolora
 e più pace al cor non ha.
 
 Che si fa, signorina?
 LESBINA
 Un po' d'insalatina
 raccogliere voleva pel desinare.
 DON TRITEMIO
75Poco fa v'ho sentito a cantuzzare.
 LESBINA
 È ver, colla padrona
 mi divertiva un poco.
 DON TRITEMIO
                                          E mi figuro
 che cantate s'avranno
 canzonette d'amor.
 LESBINA
                                      Oh non signore;
80di questo o di quel fiore,
 di questo o di quel frutto
 si cantavan le lodi.
 DON TRITEMIO
                                     Il crederò?
 LESBINA
 Le volete sentir?
 DON TRITEMIO
                                 Le sentirò.
 LESBINA
 (Qualche strofetta canterò a proposito). (Da sé)
 DON TRITEMIO
85(Oh ragazza!... Farei uno sproposito). (Da sé)
 LESBINA
 Sentite padron bello
 la canzonetta sopra il ravanello.
 
    Quando son giovine,
 son fresco e bello,
90son tenerello,
 di buon sapor.
 
    Ma quando invecchio
 gettato sono;
 non son più buono
95col pizzicor.
 
 DON TRITEMIO
 Scaccia questa canzon dalla memoria.
 LESBINA
 Una ne vo' cantar sulla cicoria.
 
    Son fresca e son bella
 cicoria novella;
100mangiatemi presto,
 coglietemi su.
 
    Se resto nel prato
 radichio invecchiato,
 nessuno si degna
105raccogliermi più.
 
 DON TRITEMIO
 Senti ragazza mia,
 questa canzone ha un poco d'allegria.
 Tu sei, Lesbina bella,
 cicorietta novella;
110prima che ad invecchiar ti veda il fato,
 esser colta dovresti in mezzo al prato.
 LESBINA
 Per me v'è tempo ancora.
 Dovreste alla signora
 pensar caro padrone
115or che è buona stagione,
 or che è frutto maturo e saporito,
 non la fate invecchiar senza marito.
 DON TRITEMIO
 A lei ho già pensato;
 sposo le ho destinato e avrallo presto.
 LESBINA
120Posso saper chi sia?
 DON TRITEMIO
                                       Nardo è cotesto.
 LESBINA
 Di quella tenerina
 erbetta cittadina
 la bocca d'un villan non mi par degna.
 DON TRITEMIO
 Eh la prudenza insegna
125ch'ogn'erba si contenti
 d'aver qualche governo
 purch'esposta non resti al crudo verno.
 LESBINA
 Io mi contentarei
 pria di vederla così mal troncata
130per la neve lasciar la mia insalata.
 DON TRITEMIO
 Tu sei un bocconcino
 per il tuo padroncino.
 LESBINA
                                          Oh oh sentite
 un'altra canzonetta ch'ho imparata
 sul proposito mio dell'insalata.
 
135   Non raccoglie le mie foglie
 vecchia mano di pastor,
 
    voglio un bello pastorello
 o vuo' star nel prato ancor. (Parte)