Il filosofo di campagna, libretto, Roma, Zempel, 1756 (Civitavecchia)

 SCENA VI
 
 LA LENA ed il sudetto
 
 LA LENA
 Eccolo qui; la vanga
 è tutto il suo diletto. (Da sé)
 Se foste un poveretto, (A Nardo)
 compatir vi vorrei; ma siete ricco,
240avete de' poderi e dei contanti;
 la fatica lasciate ai lavoranti.
 NARDO
 Cara nipote mia,
 piuttosto che parlar come una sciocca,
 faresti meglio maneggiar la rocca.
 LA LENA
245Colla rocca, col fuso e coi famigli
 stanca son d'annoiarmi;
 voi dovreste pensare a maritarmi.
 NARDO
 Sì, volentieri. Presto
 comparisca un marito. Eccolo qui. (Accenna un villano)
250Vuoi sposar mia nipote? Signorsì.
 Eccolo io ve lo do.
 Lo volete? Vi piace? (Alla Lena)
 LA LENA
                                        Signor no.
 NARDO
 Va' a veder se passasse
 a caso per la strada
255qualche affannato con perucca e spada. (Al villano, quale parte ridendo)
 Vedi? Ride Mingone e ti corbella.
 Povera vanarella,
 tu sposeresti un conte od un marchese,
 perché in meno d'un mese,
260strapazzata la dote e la fanciulla,
 la nobiltà ti riducesse al nulla.
 LA LENA
 Io non voglio un signor né un contadino.
 Mi basta un cittadino
 che stia bene...
 NARDO
                              Di che?
 LA LENA
                                               Ch'abbia un'entrata,
265quale a mediocre stato si conviene.
 Che sia discreto e che mi voglia bene.
 NARDO
 Lena, pretendi assai.
 Se lo brami così nol troverai.
 Per lo più i cittadini
270hanno pochi quattrini e troppe voglie
 e non usano molto amar la moglie.
 Per pratica commune
 nelle cittadi usata,
 è maggiore l'uscita che l'entrata.
 LA LENA
275Il signor don Tritemio
 è cittadino, eppure
 così non usa?
 NARDO
                            È vero
 ma in villa se ne sta
 perché nella città vede il pericolo
280d'esser vizioso o diventar ridicolo.
 LA LENA
 Della figliuola sua
 v'han proposte le nozze, io ben lo so.
 NARDO
 Ed io la sposerò,
 perché la dote e il padre suo mi piace,
285con patto che non sia
 gonfia di vento e piena d'albagia.
 LA LENA
 L'avete ancor veduta?
 NARDO
 Ieri solo è venuta;
 oggi la vederò.
 LA LENA
                              Dunque chi sa
290s'ella vi piacerà!
 NARDO
                                 Basta non abbia
 visibili magagne
 sono le donne poi tutte compagne.
 LA LENA
 Ammogliatevi presto signor zio
 ma voglio poscia maritarmi anch'io.
 
295   Di questa poverella
 abbiate carità;
 io sono un'orfanella
 che madre più non ha.
 Voi siete il babbo mio.
300Vedete caro zio
 ch'io cresco nell'età.
 
    La vostra nipotina
 vorrebbe poverina...
 Sapete... M'intendete...
305Movetevi a pietà. (Parte)