Il filosofo di campagna, libretto, Roma, Zempel, 1756 (Civitavecchia)

 SCENA VII
 
 LESBINA e detti
 
 LESBINA
 Signor padrone, voi siete domandato. (A don Tritemio)
 EUGENIA
 (Ci mancava costei).
 DON TRITEMIO
                                        Chi è che mi vuole? (A Lesbina)
 LESBINA
 Un famiglio di Nardo.
 DON TRITEMIO
700Sente signor? Del genero un famiglio
 favellarmi desia
 onde vosignoria,
 s'altra cosa non ha da comandare,
 per cortesia se ne potrebbe andare.
 RINALDO
705Sì sì, me n'anderò ma giuro ai numi
 vendicarmi saprò.
 EUGENIA
                                    (Destin crudele!)
 Rinaldo, questo cor...
 RINALDO
                                         Taci infedele.
 
    Perfida figlia ingrata,
 padre spietato indegno,
710non so frenar lo sdegno,
 l'alma si scuote irata.
 Empio, crudele, audace,
 pace per me non v'è. (Or all’uno, or all’altro)
 
    E tu che alimentasti (A Lesbina)
715sinora il foco mio
 colla speranza, oh dio!
 così tu m'ingannasti?
 L'offeso cuor aspetta
 vendetta anche di te.