Il filosofo di campagna, libretto, Roma, Zempel, 1756 (Civitavecchia)

 può farli amor.
 
 SAN GIUSEPPE
 Sposa vegg’io la Morte,
 che de’ giorni dell’uomo è notte oscura,
185la vedo invidiosa
 emular quella notte,
 in cui nacque bambino
 il vero sol divino,
 e tu ne fosti, tu, l’intatta aurora.
 AMOR DIVINO
190Quella notte del dì più bella assai.
 SAN GIUSEPPE
 Così di mille rai,
 cinta l’orride chiome
 questa che già di morte appena ha il nome,
 placidissima viene
195a dar notte tranquilla a questo core;
 così ai rai del Signore,
 ai tuoi bei raggi, o sposa,
 io chiudo i lumi, e l’alma omai riposa.
 MARIA SANTISSIMA
 Sì sì, riposa omai,
200chiudi in sonno di pace i stanchi rai.
 
    Pastorello in mezzo ai fiori
 quasi un fior più vago e bello
 dorme e aspetta il nuovo dì.
 
    Doppo tanti e tanti orrori
205sciolto il turbine de’ pianti,
 anche tu spera così.
 
 SAN MICHELE
 Or ora, o quanto lieto...
 AMOR DIVINO
 Quanto rapido il volo
 spiegherai verso il ciel.