Il filosofo di campagna, libretto, Roma, Zempel, 1756 (Civitavecchia)

 SCENA XVI
 
 LESBINA e LA LENA
 
 LA LENA
 Mio zio, ricco sfondato
 non si puole scordare che vile è nato.
 LESBINA
 Signora mi rincresce
 ch'ella sarà nipote
990d'una senza natali e senza dote.
 LA LENA
 Certo che il zio poteva
 maritarsi con meglio proprietà.
 LESBINA
 Che nella nobiltà
 resti pregiudicato
995certamente è un peccato. Imparentarmi
 arrossire dovrei
 con una contadina come lei.
 LA LENA
 Son contadina, è vero,
 ma d'accasarmi spero
1000con un uomo civil, poiché del pari
 talor di nobiltà vanno i denari.
 LESBINA
 Udita ho una novella
 d'un somar che solea
 con pelle di leon andar coperto
1005ma poi dal suo ragghiar l'hanno scoperto.
 Così voi vi coprite
 talor con i denari
 ma siete nel parlar sempre somari. (Parte)