Il filosofo di campagna, libretto, Roma, Zempel, 1756 (Civitavecchia)

 SCENA XVII
 
 LA LENA sola
 
 LA LENA
 Se fosse in casa mia
1010questa signora zia, confesso il vero,
 non vi starei con essa un giorno intiero.
 Sprezza la contadina;
 vuol far da cittadina,
 perché nata in città per accidente,
1015perché bene sa far l'impertinente.
 Eppur quando ci penso,
 bella vita è la nostra ed onorata!
 Sono alla sorte ingrata,
 allorché mi lamento
1020d'uno stato ripien d'ogni contento.
 
    La pastorella al prato
 col gregge se ne va
 coll'agnelline a lato
 cantando in libertà.
 
1025   Se l'innocente amore
 gradisce il suo pastore,
 la bella pastorella
 contenta ognor sarà. (Parte)