Il filosofo di campagna, libretto, Siena, Bonetti, 1756

 SCENA III
 
 EUGENIA, DON TRITEMIO e poi LESBINA
 
 EUGENIA
560(È molto s'io resisto).
 DON TRITEMIO
 Affé non ho mai visto
 una donna di te più scimunita.
 Figlia che si marita
 vuol esser lieta, al suo gioir condotta,
565e tu stai sì che sembri una marmotta.
 EUGENIA
 Che volete ch'io dica?
 DON TRITEMIO
                                          Parla o taci,
 non me n'importa più.
 Sposati e in avvenir pensaci tu.
 LESBINA
 Fra poco un cavaliere
570e il notar della villa in compagnia
 saranno a riverir vosignoria.
 DON TRITEMIO
 Vengono. (Col notaro!
 Qualchedun che bisogno ha di denaro).
 LESBINA
 È Rinaldo, padrona. Io vi consiglio (Piano a Eugenia)
575d'evitare il periglio.
 EUGENIA
                                       Andiam, Lesbina.
 Con licenza. (A don Tritemio)
 DON TRITEMIO
                          Va' pure.
 EUGENIA
                                             (Ahi me meschina!)