Alessandro nell’Indie, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1776

 SCENA X
 
 GANDARTE
 
 GANDARTE
 Perché senz'opra degli altrui sudori
 nasceano i frutti, i fiori,
 perché più volte l'anno,
330non dubbio prezzo delle altrui fatiche,
 biondeggiavan le spiche e al lupo appresso
 in un covile istesso
 il sicuro agnellin prendea ristoro:
 era bella, cred'io, l'età dell'oro.
335Ma se allor le donzelle,
 per soverchia innocenza, a' loro amanti
 dicean d'essere infide,
 chiaro così come Erissena il dice,
 per me l'età del ferro è più felice.
 
340   Voi che adorate il vanto
 di semplice beltà,
 non vi fidate tanto
 di chi mentir non sa,
 che l'innocenza ancora
345sempre non è virtù.
 
    Mentisca pure e finga
 colei che m'arde il seno,
 che almeno mi lusinga,
 che non mi toglie almeno
350la libertà d'odiarla
 quando infedel mi fu. (Parte)