Il filosofo di campagna, libretto, Bergamo, Traina, 1756

 SCENA IV
 
 RINALDO solo
 
 RINALDO
 Sciocca ragione indegna
 d'anima vil dell'onestà nemica
190ma non vuo' che si dica
 ch'io soffra un tale insulto,
 ch'io debb'andar villanamente inulto.
 O Eugenia sarà mia
 o tu, padre inumano,
195ti pentirai del tuo costume insano.
 
    Taci, amor, nel seno mio,
 finché parla il giusto sdegno;
 o prendete ambi l'impegno
 i miei torti a vendicar.
 
200   Fido amante, è ver, son io;
 ogni duol soffrir saprei
 ma il mio ben non soffrirei
 con viltate abbandonar. (Parte)