Il filosofo di campagna, libretto, Roma, Puccinelli, 1757 (La serva astuta)

 Galleria in casa di don Tritemio.
 
 NARDO e poi LESBINA
 
 NARDO
 Cattera! Ognuno dice
 che mi vuol ammazzar un mio rivale.
 Pazzo sarei da vero,
 se a costo di temer anche la morte
475procurar mi volesse una consorte.
 M'ha detto poi Mengone
 che quella che cred'io non è già figlia
 di don Tritemio già ma cameriera.
 LESBINA
 Sposo, ben obligata,
480m'avete regalata,
 anch'io quando potrò
 qualche cosetta vi regalerò.
 NARDO
 No no figliola cara,
 dispensatevi pur di tal finezza.
 LESBINA
485Che dite? Io non v'intendo.
 NARDO
                                                    Chiaramente
 dunque mi spiegherò,
 siete impegnata il so con altro amico
 e a me di voi non me n'importa un fico.
 LESBINA
 Voi siete il mio sposino
490e se amico destino a voi mi dona,
 anche un re lasciarei colla corona.
 NARDO
 E poi ho già saputo
 che figlia a don Tritemio
 non sei ma cameriera.
 LESBINA
495Ah misera! Infelice!
 Compatite se tanto
 amor mi rese ardita,
 confesso il mio fallire
 ma io voglio esser vostra oppur morire.
 NARDO
500(Poverina).
 LESBINA
                        Deh per pietà donate
 perdono all'error mio.
 NARDO
 Se mi amate di cor v'adoro anch'io;
 sposar una servente
 che cosa importa a me, se bella e buona?
505Peggio è assai s'è cattiva la padrona.
 
    Se non è nata nobile
 che cosa importa a me?
 Di donna il meglio mobile
 la civiltà non è.
510Il primo è l'onestà,
 secondo è la beltà,
 il terzo è la creanza,
 il quarto è l'abbondanza,
 il quinto è la virtù
515ma non si usa più.
 
    Servetta graziosa,
 sarai la mia sposa,
 sarai la vezzosa
 padrona di me. (Parte)
 
 Nella seconda parte alla pagina 22 in luogo dell’aria di Nardo «Se non è nata nobile, eccetera» siegue cioè:
 
 NARDO
520Vieni, vieni mia bella,
 mia graziosa ragazza, ho stabilito,
 tu mia sposa sarai, io tuo marito.
 LESBINA
 Dite da ver?
 NARDO
                          Sì cara;
 porgetemi la mano.
 LESBINA
                                       Eccola pronta.
 NARDO
525Del nostro matrimonio
 invochiamo Cupido in testimonio.
 LESBINA
 
    Lieti canori augelli
 che tenerelli amate,
 deh testimon voi siate
530del mio sincero amor.
 
 NARDO
 
    Alberi, piante e fiori,
 i nostri ascosi ardori
 insegnino a due sposi
 il naturale amor.
 
 LESBINA
 
535   Par che l'augel risponda:
 «Ama lo sposo ognor».
 
 NARDO
 
    Dice la terra e l'onda:
 «Ama lo sposo ancor».
 
 LESBINA
 
    La rondinella
540vezzosa e bella
 il suo compagno
 cercando va.
 
 NARDO
 
    L'olmo e la vite,
 due piante unite
545ai sposi insegnano
 la fedeltà.
 
 LESBINA
 
    Io son la rondinella
 ed il rondon tu sei.
 
 NARDO
 
 Tu sei la vite bella,
550io l'olmo esser vorrei.
 
 LESBINA
 
    Rondone fido
 nel caro nido
 vieni, t'aspetto.
 
 NARDO
 
 Prendimi stretto
555vite amorosa,
 diletta sposa.
 
 A DUE
 
    Soave ardore,
 felice amore,
 alma del mondo,
560vita del cor.
 
    No non si prova
 più bella pace,
 più bell'ardor. (Partono e subito torna Lesbina)