Il filosofo di campagna, libretto, Parma, Monti, 1758

 SCENA XIII
 
 NARDO, poi LESBINA
 
 NARDO
 Pazzo sarei davvero,
 se a costo di una lite,
 se a costo di temere anche la morte
 procurar mi volessi una consorte.
850Amo la vita assai;
 fuggo, se posso, i guai;
 bramo sempre la pace in casa mia;
 e non intendo altra filosofia.
 LESBINA
 Sposo, ben obbligata.
855M'avete regalata.
 Anch'io, quando potrò,
 grata mostrarmi ben con voi saprò.
 NARDO
 No no, figliuola cara,
 dispensatevi pur da tal finezza.
860Quand'ho un poco di bene, mi consolo
 ma quel poco di ben lo voglio solo.
 LESBINA
 Che dite? Io non v'intendo.
 NARDO
                                                    Chiaramente
 dunque mi spiegherò.
 Siete impegnata, il so, con altro amico
865e a me di voi no me n'importa un fico.
 LESBINA
 V'ingannate, lo giuro; e chi è codesto
 con cui da me si crede
 impegnata la fede?
 NARDO
                                      È un forestiero
 che mi par cavaliero,
870giovane, risoluto, ardito e caldo.
 LESBINA
 (Ora intendo il mister; sarà Rinaldo).
 Credetemi, v'inganna.
 Vostra sono e sarò, ve l'assicuro.
 A tutti i numi il giuro;
875non ho ad alcuno l'amor mio promesso.
 Son ragazza e ad amar principio adesso.
 NARDO
 Eppure in questo loco,
 tutt'amor, tutto foco,
 sostenne il cavaliero
880che voi siete sua sposa.
 LESBINA
                                             Ah non è vero.
 Di mendace e infedel non vuo' la taccia.
 Lo sosterò di tutto il mondo in faccia.
 Qualch'error vi sarà, ve lo protesto.
 Tenero cuore onesto
885per voi serbo nel petto;
 ardo solo per voi di puro affetto.
 NARDO
 (Impossibile par ch'ella m'inganni).
 LESBINA
 Tenera sono d'anni
 ma ho cervello che basta e so ben io
890che divider amor non può il cor mio.
 Voi siete il mio sposino;
 e se amico destino a voi mi dona,
 anche un re lascierei colla corona.
 NARDO
 S'ella fosse così...
 LESBINA
                                  Così è purtroppo.
895Ma voi siete pentito
 d'essere mio marito;
 qualch'altra donna amate
 e per questo, crudel, mi discacciate.
 NARDO
 No, ben mio, no carina,
900siete la mia sposina; e se colui
 o s'inganna o m'inganna o fu ingannato,
 dell'inganno sarà disingannato.
 LESBINA
 Dunque mi amate?
 NARDO
                                       Sì, v'amo di core.
 LESBINA
 Siete l'idolo mio.
 NARDO
                                  Siete il mio amore.
 
905   Tutto vostro sarò io,
 voi sarete l'idol mio,
 di quel cor né men tantino
 alcun altro non avrà.
 
 LESBINA
 
    Un tantin di questo core
910vuo' donar al mio contino,
 niente niente poverino
 saria troppa crudeltà.
 
 NARDO
 
    Non signora.
 
 LESBINA
 
                              Ma perché?
 
 NARDO
 
 Lo vogl'io tutto per me.
 
 LESBINA
 
915   Il contino ancor m'adora,
 vuo' donargli, acciò non mora,
 un tantin di questo cor.
 
 NARDO
 
    La signora è l'amor mio,
 vuo' donarle dunque anch'io
920un tantin della mia fé.
 
 LESBINA
 
    Non signore.
 
 NARDO
 
                              Ma perché?
 
 LESBINA
 
 La vogl'io tutta per me.
 
 NARDO
 
    Patti chiari e si decida,
 o d'accordo si divida
925o d'un solo sia l'amor.
 
 LESBINA, NARDO A DUE
 
    Cosa dice il vostro cor?
 
 LESBINA
 
 Due bellezze amar potrei.
 
 NARDO
 
 E lo stesso anch'io farei.
 
 LESBINA
 
 Ma il mio cor non ha costanza
930la rivale a tollerar.
 
 NARDO
 
    Mia signora, quest'è l'usanza,
 serbar fede, sopportar.
 
 LESBINA
 
    La gelosia può farmi tremar.
 
 NARDO
 
 Quest'è la via di farla cascar.
 
935   Che dite?
 
 LESBINA
 
                        Non so.
 
 NARDO
 
 Dividere?
 
 LESBINA
 
                      Ah no.
 
 NARDO
 
    Vorreste ancora voi
 far come fanno tante
 con dieci far l'amante
940e tutta aver da noi
 la nostra fedeltà?
 
 LESBINA
 
    Così andrebbe bene.
 
 NARDO
 
 Ma questo non conviene,
 ma questo non si fa.
 
 LESBINA
 
945   Ma dunque, che facciamo?
 
 NARDO
 
 O tutto o dividiamo.
 
 LESBINA
 
 Dividere poi no.
 
 NARDO
 
    Tutto vostro è questo cor.
 
 LESBINA
 
 Tutta vostra è la mia fé.
 
 A DUE
 
950E per altri non ve n'è.
 Tutto a me.
 Tutto a te.
 Per la gente non v'è niente
 né già mai ve ne sarà.