Il filosofo di campagna, libretto, Firenze, Paperini, 1758 (Pistoia)

1295di rabbia e di veleno.
 Se li trovassi, li farei pentire.
 Li vuo’ trovar, se credo di morire.
 LA LENA
 Signor, che cosa avete
 che sulle furie siete?
1300Fin là dentro ho sentito
 che siete malamente inviperito.
 DON TRITEMIO
 Ah! Son assassinato.
 M’han la figlia involato;
 non la trovo, non so dove ella sia.
 LA LENA
1305E non v’è altro?
 DON TRITEMIO
                                Una minchioneria!
 LA LENA
 Eugenia, vostra figlia,
 è in sicuro, signor, ve lo prometto.
 È collo sposo suo nel nostro tetto.
 DON TRITEMIO
 Là dentro?
 LA LENA
                       Signorsì!
 DON TRITEMIO
1310Collo sposo!
 LA LENA
                         Con lui.
 DON TRITEMIO
                                          Ma Nardo dunque...
 LA LENA
 Nardo, mio zio, l’ha a caro.
 Per ordin suo vo a prendere il notaro.
 
    Signor mio caro
 non dubitate,
1315lasciate fare,
 se vi fidate
 tutto l’affare
 s’aggiusterà. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 DON TRITEMIO, poi NARDO
 
 DON TRITEMIO
 Oh questa sì ch’è bella!
1320Nardo, a cui l’ho promessa,
 me l’ha fatta involar. Per qual ragione?
 Sì sì l’ha fatta da politicone.
 Eugenia non voleva...
 Rinaldo pretendeva...
1325Ei l’ha menata via...
 Anche questa sarà filosofia.
 NARDO
 Io crepo dalle risa.
 Oh che caso ridicolo e giocondo!
 Oh che gabbia de pazzi è questo mondo!
 DON TRITEMIO
1330(Eccolo qui l’amico). (Vedendo Nardo)
 NARDO
                                         Ecco il buon padre.
 DON TRITEMIO
 Galantuomo, che fa la figlia mia?
 NARDO
 Bene, al comando di vossignoria.
 DON TRITEMIO
 Rapirmela mi pare
 una bella insolenza.
 NARDO
1335La cosa è fatta e vi vorrà pazienza.
 DON TRITEMIO
 E lei, quella sfacciata,
 cosa dice di me?
 NARDO
                                 Non dice niente.
 DON TRITEMIO
 Non teme il padre?
 NARDO
                                      Non l’ha neanco in mente.
 DON TRITEMIO
 Basta, chi ha fatto il male
1340farà la penitenza.
 Dote non le darò certo, certissimo.