Il filosofo di campagna, libretto, Bruxelles, 1759 (Il tutore burlato)

                                      Ahi! Cosa vedo?
 EUGENIA
 
    Ah, genitor perdono...
 
 RINALDO
 
 Suocero, per pietà...
 
 LESBINA
 
    Sposa, signor, io sono.
 
 NARDO
 
 Quest’è la verità.
 
 DON TRITEMIO
 
1535   Perfidi scellerati,
 vi siete accomodati?
 Senza la figlia mesto,
 senza la sposa resto.
 Che bella carità!
 
 LA LENA
 
1540   Quando di star vi preme
 con una sposa insieme
 ecco, per voi son qua.
 
 DON TRITEMIO
 
    Per far dispetto a lei,
 per disperar colei,
1545Lena mi sposerà.
 
 TUTTI
 
    Sia per diletto,
 sia per dispetto,
 amore al core
 piacer darà.
 
 
 Fine del dramma giocoso
 
 
 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA
 
 
    Dramma giocoso per musica da rappresentarsi nella città di Novara in casa Petazzi nel carnovale dell’anno 1757, dedicato a sua eccellenza il signor marchese don Giuseppe Maria de’ marchesi del Carretto, marchese di Gorrino, conte di Santa Giulia, Brovida, Niosa e Loversio, de’ signori di Cortemiglia, cavaliere del supremo ordine della Santissima Annonziata, generale d’infanteria nelle armate di sua maestà, governatore della città e contado dell’alto e basso novarese.
    In Milano, nella stampa di Carlo Ghislandi, con licenza de’ superiori.
 
 Eccellenza,
    questa che a sua eminenza umilmente presento è apponto l’operetta giocosa che intendo di produrre per la prima volta, intertenimento in questa nobilissima città. E dove in qualche cosa, ch’io non credo, manchevol fossi, sarà mi lusingo compensata dalla non ordinaria abilità degl’attori che mi son procurato di scegliere. Non isdegni pertanto sua eminenza questa mia comunque siasi od esser debba tenue offerta; né ricusi di qualche ora concedere, che proprio è eziandio de’ grandi e virtuosi uomini, alle oneste piacevolezze. Mi continui l’autorevole suo patrocinio, quale con la più profonda riverenza imploro di sua eminenza umilissimo divotissimo ed obbligatissimo servitore.
 
    Bartolomeo Balbi e compagni
 
 
 PERSONAGGI
 
 PARTI SERIE
 
 EUGENIA figlia nobile di don Tritemio
 (la signora Teresa d’Ucedo)
 RINALDO gentiluomo amante di Eugenia
 (il signor Domenico Jazzi)
 
 PARTI BUFFE
 
 NARDO ricco contadino detto il Filosofo
 (il signor Carlo Paganini)
 LESBINA cameriera in casa di don Tritemio
 (la signora Maria Angela Paganini)
 DON TRITEMIO cittadino abitante in villa
 (il signor Pietro Bigiogero)
 LENA nipote di Nardo
 (la signora Giuseppa Bigiogera)
 CAPOCCHIO notaio della villa
 (il signor Pietro Leonardi)
 
    La musica è del signor Buranello. Inventore de’ balli il signor Francesco Curioni.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: giardino; bosco con casa rustica; camera con porte.
    Nell’atto secondo: camera; bosco con casa rustica; camera suddetta.
    Nell’atto terzo: bosco con casa rustica suddetta.
 
 
 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino in casa di don Tritemio.
 
 EUGENIA con un ramo di gelsomini. LESBINA con una rosa in mano
 
 EUGENIA
 
    Candidetto gelsomino
 che sei vago in sul mattino,
 perderai, vicino a sera,
 la primiera tua beltà.
 
 LESBINA
 
5   Vaga rosa, onor de’ fiori,
 fresca piaci ed innamori
 ma vicino è il tuo flagello
 e il tuo bello sparirà.