Il filosofo di campagna, libretto, Ferrara, Gardi, 1760

 SCENA VII
 
 LESBINA e detti
 
 LESBINA
 Signor padron, voi siete domandato. (A don Tritemio)
 EUGENIA
 (Ci mancava costei).
 DON TRITEMIO
                                        Chi è che mi vuole? (A Lesbina)
 LESBINA
 Un famiglio di Nardo.
 DON TRITEMIO
720Sente, signor? Del genero un famiglio
 favellarmi desia,
 onde vosignoria,
 s'altra cosa non ha da comandare,
 per cortesia, se ne potrebbe andare.
 RINALDO
725Sì sì, me n'anderò ma giuro ai numi,
 vendicarmi saprò.
 EUGENIA
                                    (Destin crudele!)
 Rinaldo, questo cor...
 RINALDO
                                         Taci infedele.
 
    Perfida figlia ingrata,
 padre spietato indegno
730non so frenar lo sdegno,
 l'alma si scuote irata;
 empio, crudele, audace,
 pace per me non v'è. (Or all’una, or all’altro)
 
    E tu che alimentasti (A Lesbina)
735sinora il foco mio
 colla speranza, oh dio!
 così tu m'ingannasti?
 L'offeso cuor aspetta
 vendetta anche di te. (Parte)