Il filosofo di campagna, libretto, Milano, Montano, 1762

 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA
 
 
    Dramma giocoso per musica da rappresentarsi nel Regio Ducal teatro di Milano nell’estate del corrente anno 1762, dedicato a sua altezza serenissima il signor duca di Modena, Regio, Mirandola, eccetera, eccetera, amministratore e capitano generale della Lombardia austriaca, eccetera, eccetera.
    In Milano, nella stamperia di Giovanni Montano, con licenza de’ superiori.
 
 Altezza serenissima,
    per secondare, altezza serenissima, il piacimento della generosa nobiltà milanese, che desidera nuovamente vedere sopra queste regie ducali scene Il filosofo di campagna, non ho tralasciata veruna diligenza per facilitarne con sollecitudine la rappresentazione.
    Fu questo dramma giocoso altre volte, altezza serenissima, di vostro geniale intertenimento; laonde spero che presentemente ancora vi compiacerete onorarlo della vostra clementissima favorevole approvazione, mentre con ossequio rispettosissimamente mi protesto di vostra altezza serenissima umilissimo, divotissimo servitore obbligatissimo.
 
    Giuseppe Galeazzi
 
 
 PERSONAGGI
 
 PARTI SERIE
 
 EUGENIA figlia nobile di Tritemio
 (la signora Clementina Baglioni)
 RINALDO gentiluomo amante di Eugenia
 (il signor Gaspare Savoy)
 
 PARTI BUFFE
 
 DON TRITEMIO cittadino abitante in villa
 (il signor Francesco Caratoli)
 LESBINA sua cameriera
 (la signora Giovanna Baglioni)
 NARDO ricco contadino detto il Filosofo
 (il signor Giovanni Lovatini)
 LENA nipote di Nardo
 (la signora Vincenza Baglioni)
 CAPOCCHIO notaio della villa
 (il signor Giacomo Caldinelli)
 
    La musica del signor Baldassar Galuppi.
    Compositore de’ balli il signor Pietro Bernardo Michel, virtuoso di sua altezza serenissima la signora principessa ereditaria di Modena, eccetera, eccetera.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: giardino; bosco con casa rustica; camera con porte.
    Nell’atto secondo: camera; bosco con casa rustica; camera suddetta.
    Nell’atto terzo: bosco con casa rustica suddetta.
    Le scene delli signori fratelli Galleari.
    Il vestiario è di nuova e vaga invenzione del signor Francesco Mainini.