Il filosofo di campagna, libretto, Milano, Montano, 1762

 DON TRITEMIO
                                      Ahi! Cosa vedo?
 EUGENIA
 
    Ah, genitor perdono...
 
 RINALDO
 
1525Suocero, per pietà...
 
 LESBINA
 
    Sposa, signor, io sono.
 
 NARDO
 
 Quest’è la verità.
 
 DON TRITEMIO
 
    Perfidi, scelerati,
 vi siete accomodati?
1530Senza la figlia mesto,
 senza la sposa resto.
 Che bella carità!
 
 LA LENA
 
    Quando di star vi preme
 con una sposa insieme,
1535ecco, per voi son qua.
 
 DON TRITEMIO
 
    Per far dispetto a lei,
 per disperar colei,
 Lena mi sposerà.
 
 TUTTI
 
    Sia per diletto,
1540sia per dispetto,
 amore al core
 piacer darà.
 
 
 Fine del dramma giocoso
 
 
 Con licenza de’ superiori
 
 
 IL TUTORE BURLATO
 
 
    Opera in musica in tre atti.
    A Bruxelles, MDCCLIX.
 
    A sua altezza reale Carolo Alexandro, duca di Lorena e di Bar, duca di Calabria, Gueldria, Monteferrato e Tesschen in Silesia, principe di Charleville, marchese di Pont-à-Mousson, Nomeni, eccetera, cavaliere di vello d’oro, governatore generale di Paesi Bassi, eccetera, eccetera, eccetera.
 
    Il sole, luminosissimo fra gli astri, fin dal primo suo essere sempre la stessa luce serbando, con regolato perenne moto il suo corso seguendo ed innumerabili benefici effetti nell’universo operando, ha meritato non solo l’ammirazione degli uomini tutti ma alcuni popoli involti nelle tenebre dell’ignoranza e sorpresi dalle maraviglie di quest’astro divini onori gli hanno tributato. Vostra altezza reale è un sole munificentissimo per le grazie e favori che continuamente comparte. Se le rare qualità e prerogative de’ vostri illustri antenati furono ammirate da popoli, voi che le stesse in voi solo racchiudete tutta l’Europa all’esempio de’ popoli sommessi al vostro governo vi ammira ed onora. Nell’universal venerazione, io che mi fo gloria di portar la divisa d’umilissimo servitore di vostra altezza reale la supplico ad accettare il particolare omaggio del mio riverente ossequio in questa, qual si sia, piacevol rappresentazione che le ardisco di dedicare. È umile il dono e senza merito chi lo presenta; ma è troppo generoso il vostro core per non gradirlo. Sperar non debbo meno da vostra altezza reale, poiché ufficio d’Apollo è di protegger le muse. Sicuro impertanto dal fascino di livor maligno, or che la vostra luce me, il teatro e la presente operetta adorna e rischiara, coll’atto della più rispettosa osservanza costantemente mi dico di vostra altezza reale umilissimo, divotissimo ed obligatissimo servitore.
 
    Dominico De Amicis
 
 
 ATTORI
 
 DON TRITEMIO tutore di Lesbina
 (il signor Domenico De Amicis)
 LESBINA pupilla amante di Rinaldo
 (la signora Anna Lucia De Amicis)
 RINALDO nobile, amante di Lesbina
 (il signor Giovan Battista Zingoni)
 LISETTA serva di Lesbina
 (la signora Marianna De Amicis)
 CAPOCCHIO notaro
 (il signor Giuseppe Gaetano De Amicis)
 
 
 ATTO PRIMO
 
 
 SCENA PRIMA
 
 LESBINA e LISETTA con fiori in mano
 
 LESBINA
 
    Candidetto gelsomino
 che sei vago in sul mattino,
 perderai vicino a sera
 la primiera tua beltà.
 
 LISETTA