Il filosofo di campagna, libretto, Münster, Kördinck, 1764

 DON TRITEMIO
 Diamine! Che ho sentito?
 Di Lesbina il marito
 pare che Nardo sia.
 Che la filosofia
1515colle ragioni sue
 accordasse ad un uom sposarne due?
 Quel che pensar non so;
 all’uscio picchierò. Verrano fuori;
 scoprirò i tradimenti e i traditori.
 
 SCENA ULTIMA
 
 LA LENA e detto
 
 LA LENA
1520Chi è qui?
 DON TRITEMIO
                       Ditemi presto,
 cosa si fa là dentro?
 LA LENA
 Finito è l’istrumento;
 si fan due matrimoni.
 Tra gl’altri testimoni,
1525che sono cinque o sei,
 se comanda venir, sarà anco lei.
 DON TRITEMIO
 Questi sposi quai son?
 LA LENA
                                            La vostra figlia
 col cavalier Rinaldo.
 DON TRITEMIO
 Cospetto! Mi vien caldo.
 LA LENA
1530E l’altro, padron mio,
 è la vostra Lesbina con mio zio.
 DON TRITEMIO
 Come? Lesbina; oimè! No, non lo credo.
 LA LENA
 Eccoli tutti quattro.
 DON TRITEMIO
                                      Ahi! Cosa vedo?
 EUGENIA
 
    Ah, genitor perdono...
 
 RINALDO
 
1535Suocero, per pietà...
 
 LESBINA
 
    Sposa, signor, io sono.
 
 NARDO
 
 Quest’è la verità.
 
 DON TRITEMIO
 
    Perfidi scellerati,
 vi siete accomodati?
1540Senza la figlia mesto,
 senza la sposa resto,
 che bella carità!
 
 LA LENA
 
    Quando di star vi preme
 con una sposa insieme,
1545ecco, per voi son qua.
 
 DON TRITEMIO
 
    Per far dispetto a lei,
 per disperar colei,
 Lena mi sposerà.
 
 TUTTI
 
    Sia per diletto,
1550sia per dispetto,
 amore al core
 piacer darà.
 
 
 Il fine
 
 
 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA
 
 
    Dramma giocoso per musica del celebre signor dottor Carlo Goldoni da rappresentarsi nel teatro dell’Accademia Vecchia nell’autunno dell’anno MDCCLX, dedicato alle nobilissime e gentilissime signore dame di Verona.
    In Verona, MDCCLX, per Dionigi Ramanzini libraio a San Tomio, con licenza de’ superiori.
 
 Nobilissime signore,
    gli ammirabili tratti di singolare bontà, nobilissime e gentilissime dame, che fra gli preggi eccelsi del magnanimo vostro cuore con istupore risplende, sono quelli che a noi pure somministrano il corraggio di consecrarvi il presente giocoso dramma, non perché al singolare merito vostro corrispondente ma in attestato della doverosa nostra servitù e divozione. Degnatevi pertanto nobilissime signore ricevere questo, quantunque tenuissimo, dono, con quell’aggradimento con cui sogliono l’anime grandi dimostrarsi paghe d’ogni picciola cosa che offerita le venga, onde, qualificando le fatiche e premure nostre con generoso compatimento ed impartendoci il sospirato dono della benigna vostra prottezione, concedeteci il preggiato onore di rassegnarci col più profondo ossequio di voi nobilissime e gentilissime dame umilissimi devotissimi ed obbligatissimi servidori.
 
    Gli assocciati attori
 
 
 PERSONAGGI
 
 PARTI SERIE
 
 EUGENIA figlia nobile di Tritemio
 (la signora Cecilia Maublanc)
 RINALDO gentiluomo amante di Eugenia
 (il signor Giuseppe Bernardi)
 
 PARTI BUFFE
 
 NARDO ricco contadino detto il Filosofo
 (il signor Gaetano Baldi)
 LESBINA cameriera in casa di Tritemio
 (la signora Teresa Crespi)
 DON TRITEMIO cittadino abitante in villa
 (il signor Domenico Occhiluppo)
 LENA nipote di Nardo
 (la signora Maria Conclin Costantini)
 CAPOCCHIO notaro della villa
 (il signor Giuseppe Andreoli)
 
    La musica è del signor Baldasar Galuppi detto il Buranello.
 
 
 MUTAZIONE DI SCENE
 
    Nell’atto primo: giardino; bosco con casa rustica; camera con porte.
    Nell’atto secondo: camera; bosco con casa rustica; camera suddetta.
    Nell’atto terzo: bosco con casa rustica.
 
 BALLERINI
 
    La signora Geltrude Coradini, il signor Mauro Buzacarini, la signora Teresa Simonetti, il signor Pietro Zampieri, la signora Elisabetta Socchi, il signor Antonio Busida.
    Fuori de’ concerti la signora Giacomina Bonomi, il signor Giuseppe Forti.
 
 
 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino in casa di don Tritemio.
 
 EUGENIA con un ramo di gelsomini, LESBINA con una rosa in mano
 
 EUGENIA
 
    Candidetto gelsomino
 che sei vago in sul mattino,