Il filosofo di campagna, libretto, Vicenza, Bressan, 1767

 SCENA XV
 
 LESBINA e LA LENA
 
 LENA
 Mio zio ricco sfondato
930non si puole scordar che vile è nato.
 LESBINA
 Signora mi rincresce
 ch'ella sarà nipote
 d'una senza natali e senza dote.
 LENA
 Certo che il zio poteva
935maritarsi con meglio proprietà.
 LESBINA
 Che nella nobiltà
 resti pregiudicato
 certamente è un peccato. Imparentarmi
 arrossire dovrei
940con una contadina come lei.
 LENA
 Son contadina, è vero,
 ma d'accasarmi spero
 con un uomo civil poiché del pari
 talor di nobiltà vanno i dinari.
 LESBINA
945Udita ho una novella
 d'un somar, che solea
 con pelle di leone andar coperto,
 ma poi dal suo ragghiar l'hanno scoperto.
 Così voi vi coprite
950talor con i dinari
 ma siete nel parlar sempre somari.
 
    Già lo so che vostra nona
 era nota alla città,
 
    vostra madre fu una dona
955nobilissima si sa.
 
    E voi siete quella fia
 che da tutti già si sa. (Parte)