Il filosofo di campagna, libretto, Loreto, Sartori, 1769 (Civitanova, Il filosofo in villa)

 IL FILOSOFO IN VILLA
 
 
    Dramma giocoso in musica da recitarsi in Civitanova nel carnevale dell’anno 1769, dedicato al nobiluomo signor Giuseppe Compagnoni Marefoschi, marchese di Sambuci e signore di Vallepietra, patrizio maceratese.
    Loreto, pel Sartori, stampatore vescovile e pubblico, con permissione.
 
 
 ATTORI
 
 PARTI SERIE
 
 EUGENIA figlia nubile di don Tritemio
 (signor Pietro Cimei)
 RINALDO gentiluomo amante d’Eugenia
 (signor Emiddio Ancellotti)
 
 PARTI BUFFE
 
 NARDO ricco contadino detto il Filosofo
 (signor Giuseppe Strinati)
 LESBINA cameriera in casa di don Tritemio
 (signor Francesco Vagni)
 DON TRITEMIO cittadino abitante in villa
 (signor Paolo Moreschini)
 LENA nipote di Nardo
 (signor Tommaso Albertini)
 CAPOCCHIO notaro della villa
 (signor Giuseppe Sacconi)
 
    La poesia è di Polisseno Fegeio, pastor arcade.
    La musica è del celebre maestro di cappella signor Baldassarre Galuppi detto Buranello.
 
 Illustrissimo signore,
    il desiderio di dare una pubblica testimonianza di quella particolare stima ed ossequio che professiamo a vostra signoria illustrissima ci spinge a freggiare il presente dramma col rispettabilissimo nome vostro. Conosciamo benissimo che o si consideri il merito della vostra e per chiarezza di sangue e per nobiltà di costumi e per ogn’altro titolo riguardevolissima persona, o si riguardi la tenuità dell’offerta saremo facilmente tacciati o di poco accorti o di troppo ardimentosi; ma il vostro amore alle lettere ed alle belle arti, il vostro genio alla musica e quella protezione che sempre avete accordato agl’amanti della medesima ci ha fatto credere che ingrata non vi sarebbe riuscita un’offerta in cui sì l’uno che l’altro trovato avrebbe di che compiacersi. Degnatevi dunque di gradire questa testimonianza del nostro rispetto ed accordandoci la vostra protezione ed il vostro gradimento dateci a dimostrare che non ci siamo ingannati e profondamente ci rassegniamo di vostra signoria illustrissima umilissimi devotissimi obbligatissimi servitori.
 
    Gl’impressari
    Civitanova, 2 gennaio 1769