Il filosofo di campagna, libretto, Londra, Griffin, 1769

 NARDO, CAPOCCHIO A DUE
 
                                       ...no.
 
 DON TRITEMIO
 
    Come no! Signorsì
1550la sua dote viene a me.
 
 NARDO, CAPOCCHIO A DUE
 
                                            ...a me.
 
 DON TRITEMIO
 
    Ella stessa me l’ha detto.
 
 NARDO, CAPOCCHIO A DUE
 
 Maledetto.
 
 DON TRITEMIO
 
 Siete sordi, siete pazzo?
 Che maniera è questa qui.
 
 NARDO, CAPOCCHIO A DUE
 
1555La non vuol finir così.
 
 DON TRITEMIO
 
    Terminate.
 
 NARDO
 
                           Aspettate.
 La ragazza cosa dice?
 Ella pur sentir conviene.
 
 CAPOCCHIO
 
 Il collega dice bene.
 
 NARDO, CAPOCCHIO A DUE
 
1560Senza questa non si può.
 
 DON TRITEMIO
 
 Via parlate. (A Lesbina)
 
 LESBINA
 
                          Parlerò.
 Ma risolto ancor non ho.
 
    Sarà il mio core
 del mio padrone.
 
 DON TRITEMIO
 
1565Sino alla morte.
 
 NARDO, CAPOCCHIO A DUE
 
 La morte.
 
 LESBINA
 
 Giuro d’amarlo.
 
 DON TRITEMIO
 
 Volerli bene.
 
 CAPOCCHIO
 
                           ...arlo.
 
 NARDO
 
                                         ...bene.
 
 A DUE
 
 Basta così.
1570Si sottoscrivono.
 
 LESBINA, DON TRITEMIO A DUE
 
 Eccomi qui.
 
 LESBINA
 
    Voglio rilegere.
 
 NARDO
 
 Eh non s’incomodi.
 
 DON TRITEMIO
 
 Voglio riflettere.
 
 CAPOCCHIO
 
1575Eh va benissimo.
 
 DON TRITEMIO, LESBINA A DUE
 
 Prima di scrivere
 vogliamo legere
 vogliam veder.
 
 DON TRITEMIO
 
    Colla presente...
 
 LESBINA
 
                                   Scrittura privata...
 
 DON TRITEMIO
 
1580Resta accordata...
 
 LESBINA
 
                                   La bella...
 
 DON TRITEMIO
 
                                                       Lesbina.
 
 NARDO, CAPOCCHIO A DUE
 
 Ora ci sono
 or vien il buono.
 
 LESBINA
 
 In matrimonio.
 
 DON TRITEMIO
 
 Con il signore.
 
 LESBINA
 
1585Lesbina.
 
 DON TRITEMIO
 
                   Con Nardo.
 
 LESBINA
 
 Come?
 
 DON TRITEMIO
 
                 Cos’è?
 
 NARDO, CAPOCCHIO A DUE
 
 Quell’è un notaro
 simile a me.
 
 DON TRITEMIO, LESBINA A DUE
 
    Come? Tali nomi,
1590non la capisco.
 
 NARDO, CAPOCCHIO A DUE
 
 Signor notaro
 la riverisco.
 
 CAPOCCHIO
 
 Quell’è Nardo.
 
 NARDO
 
 Quell’è Capocchio.
 
 DON TRITEMIO
 
1595Ah traditori
 ah sceleradi
 via disgraziati.
 
 NARDO, CAPOCCHIO, LESBINA A TRE
 
 Viva li sposi
 viva l’amor.
 
 DON TRITEMIO
 
1600Via maledetti
 ma di buon cor.
 
 SCENA ULTIMA
 
 EUGENIA
 
    Ah genitor perdono...
 
 RINALDO
 
 Suocero per pietà...
 
 LESBINA
 
    Sposa signore io sono.
 
 NARDO
 
1605Quest’è la verità.
 
 DON TRITEMIO
 
    Perfidi scelerati
 vi siete accomodati?
 Senza la figlia mesto
 senza la sposa resto.
1610Che bella carità.
 
 LENA
 
    Quando di star vi preme
 con una sposa insieme
 ecco per voi son qua.
 
 DON TRITEMIO
 
    Per far dispetto a lei
1615per disperar colei
 Lena mi sposerà.
 
 TUTTI
 
    Sia per diletto
 sia per dispetto
 amore al core
1620piacere darà.
 
 
 Fine
 
 
 IL FILOSOFO IN VILLA
 
 
    Comedia in musica da rappresentarsi nel teatro della città Valletta in Malta nell’autunno di quest’anno MDCCLXIII.
    In Malta, nel palazzo e stamperia di sua altezza serenissima, presso il Capaci suo stampatore, con licenza de’ superiori.
 
 
 APPARENZE
 
    Giardino; camera; campagna con casino.
    Musica del signor Baldassare Galuppi detto Buranello, detrattene le arie segnate coll’ * che sono del signor Vincenzo Anfossi, maestro di cappella napolitano.
    Ballerini: la signora Marianna Donadoni, il signor Francesco Stagno, il signor Domenico Figliuolino; la signora Rosa, il signor Felice, il signor Angelo Massani. Direttore ed inventore de’ balli monsieur Massani.
 
 
 PERSONAGGI
 
 DON TRITEMIO cittadino padre di
 EUGENIA amante di Rinaldo
 LESBINA cameriera
 NARDO filosofo, zio di
 LENA contadina
 RINALDO amante di Eugenia
 EURILLA cameriera di Nardo
 CAPOCCHIA notaro
 Villani che non parlano
 
 
 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino.
 
 EUGENIA e LESBINA
 
 EUGENIA
 
    Candidetto gelsomino
 che sei vago sul mattino,
 perderai vicino sera
 la primiera libertà.
 
 LESBINA
 
5   Vaga rosa, onor de’ fiori,
 fresca piaci ed innamori
 ma vicino è il tuo flagello
 e il tuo più bello sparirà.
 
 A DUE
 
    Tal di donna è la bellezza,
10più che fresca, più s’apprezza,
 s’abbandona allor che perde
 il bel verde dell’età.
 
 EUGENIA
 Basta, basta così,
 che codesta canzon, Lesbina mia,
15troppa mi desta in sen malinconia.
 LESBINA
 Anzi cantarla spesso,
 padrona, io vi consiglio,
 per fuggir della rosa il rio periglio.
 EUGENIA
 Ah, che sotto d’un padre
20asprissimo e severo
 far buon uso non spero
 di quest’età che della donna è il fiore;
 troppo, troppo nemico ho il genitore.
 LESBINA
 Pur delle vostre nozze
25lo intesi ragionar.
 EUGENIA
                                   Nozze infelici
 sarebbero al cor mio le divisate
 dall’avarizia sua,
 dell’uomo vile, che di Nardo ha nome,
 ei mi vorria consorte;
30l’abborrisco e mi scelgo anzi la morte.
 LESBINA
 Non così parlareste,
 s’ei proponesse al vostro cor Rinaldo.
 EUGENIA
 Lesbina... Ohimè!
 LESBINA
                                    V’ho fatto venir caldo.
 Vi compatisco; un cavalier gentile,
35in tutto a voi simile,
 nell’età, nell’amore
 far potrebbe felice il vostro core.
 EUGENIA
 Ma il genitor mi niega.
 LESBINA
 Si supplica, si prega,