Il filosofo di campagna, libretto, Londra, Griffin, 1769

 SCENA II
 
 NARDO e TRITEMIO
 
 NARDO
 Ma non andate in  furia! Vostra figlia
 è in sicuro, signor, ve lo prometto;
 è allegra collo sposo nel mio tetto.
 TRITEMIO
 Là dentro?
 NARDO
                       Signorsì.
 TRITEMIO
870Eh, burlate!
 NARDO
                         Ella è così.
 TRITEMIO
 Rapirmela mi pare
 una bella insolenza.
 NARDO
 La cosa è fatta; e vi vorrà pazienza.
 TRITEMIO
 Dov'è? La vo' veder.
 NARDO
                                        Per ora no.
 TRITEMIO
875Eh, lasciatemi andar.
 NARDO
                                          Ma non si può.
 TRITEMIO
 La volete tener sempre serrata?
 NARDO
 Sì, finché è sposata.
 TRITEMIO
 Questa è una mala azion che voi mi fate.
 NARDO
 No, caro amico, non vi riscaldate.
 TRITEMIO
880Non mi ho da riscaldare?
 E vi par questo il modo di trattare?
 
    Corpo del diavolo!
 Questo è un po' troppo.
 Che? Sono un cavolo?
885Sono irritato,
 sono arrabiato;
 la vo' finire,
 non vo' sentire,
 non ho pietà.
 
890   Vo' rovinarvi,
 vo' vendicarmi;
 ed in giudizio
 un precipizio
 ne nascerà.
 
895   Come? Che dite?
 Eh Nardo mio,
 mi maraviglio;
 basta così. (Parte)