Il filosofo di campagna, libretto, Mannheim, Stamperia Elettorale, [1771]

 SCENA V
 
 DON TRITEMIO e RINALDO
 
 DON TRITEMIO
 La riverisco etcaetera.
 Vada, signor notaro, co' suoi etcaetera.
 RINALDO
 Ei va per ordin mio
525a prendere altri fogli, altri capitoli,
 per provarvi di me lo stato e i titoli.
 DON TRITEMIO
 Sì sì; la vostra casa
 ricca, nobile e grande ogni ora fu.
 Credo quel che mi dite e ancora più.
 RINALDO
530Dunque di vostra figlia
 mi credete voi degno?
 DON TRITEMIO
 Chiamerò la figliuola.
 S'ella non fosse in caso,
 del mio buon cor sarete persuaso.
 RINALDO
535Sì, chiamatela pur, contento io sono;
 se da lei son escluso, io vi perdono.
 DON TRITEMIO
 Bravo. Un uom di ragion si loda e stima.
 S'ella non puole, amici come prima.
 
    Sono di tutti amico,
540son vostro servitor;
 un uomo di buon cor
 conoscerete in me.
 
    La chiamo subito;
 verrà; ma dubito,
545sconvolta trovisi
 da un non so che.
 
    Farò il possibile
 pel vostro merito;
 che per i titoli,
550per i capitoli,
 anche in preterito
 famoso egli è. (Parte)