Il filosofo di campagna, libretto, Parma, Stamperia Reale, 1772

 Per voi languisco e moro.
 Confesso il mio fallire
 ma vogl’essere vostra oppur morire.
 NARDO
 (Poverina!)
 LA LENA
                         Vi pare
755che convenga sposare
 a un uom come voi femina tale?
 NARDO
 Non ci vedo alcun male.
 Per me nel vostro sesso
 serva o patrona sia, tutt’è lo stesso.
 LESBINA
760Deh per pietà donate
 perdono all’error mio.
 NARDO
 Se mi amate di cor, v’adoro anch’io.
 Per me sostegno e dico,
 ed ho la mia ragione,
765che sia la condizione un accidente.
 Sposar una servente
 che cosa importa a me, se bella e buona?
 Peggio è assai s’è cattiva una padrona.
 
    Se non è nata nobile
770che cosa importa a me?
 Di donna il miglior mobile
 la civiltà non è.
 Il primo è l’onestà;
 secondo è la beltà;
775il terzo è la creanza;
 il quarto è l’abbondanza;
 il quinto è la virtù
 ma non si usa più.
 
    Servetta graziosa,
780sarai la mia sposa,
 sarai la vezzosa
 padrona di me. (Parte)
 
 SCENA XV
 
 LESBINA e LA LENA
 
 LA LENA
 Mio zio, ricco sfondato
 non si puole scordar che vile è nato.
 LESBINA
785Signora, mi rincresce
 ch’ella sarà nipote
 d’una senza natali e senza dote.
 LA LENA
 Certo che il zio poteva
 maritarsi con meglio proprietà.
 LESBINA
790Che nella nobiltà
 resti pregiudicato
 certamente è un peccato. Imparentarmi
 arrossire dovrei
 con una contadina come lei. (Parte)
 
 SCENA XVI
 
 LA LENA sola
 
 LA LENA
795Se fosse in casa mia
 questa signora zia, confesso il vero,
 non vi starei con essa un giorno intero.
 Sprezza la contadina;
 vuol far da cittadina,
800perché nata in città per accidente,
 perché bene sa far l’impertinente.
 Eppur quando ci penso,