Il filosofo di campagna, libretto, Mosca, Università Imperiale, 1774

                                       Sì, v’amo di cuore.
 LESBINA
470Siete l’idolo mio.
 NARDO
                                  Siete il mio amore.
 
    Se non è nata nobile,
 che cosa importa a me?
 Di donna il miglior mobile
 la civiltà non è;
475il primo è l’onestà,
 secondo è la beltà;
 il terzo è la creanza;
 il quarto è l’abondanza;
 il quinto è la virtù;
480ma non si usa più.
 
    Servetta graziosa
 sarai la mia sposa,
 sarai la vezzosa
 padrona di me. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 Camera in casa di Tritemio.
 
 LESBINA, poi NARDO e CAPOCCHIO notaro, poi DON TRITEMIO
 
 LESBINA
485Oh se sapessi il modo
 di burlare il padron, far lo vorrei,
 basta; m’ingegnerò;
 tutto quel che so far tutto farò.
 NARDO
 Lesbina, eccosi qui; se don Tritemio
490ci ha mandati a chiamar perch’io vi sposi,
 lo farò volontier; ma non vorrei
 che vi nascesse qualche parapiglia,
 qualche imbroglio novel tra serva e figlia.
 LESBINA
 La cosa è accommodata,
495la figliuola sposata
 sarà col cavalier che voi sapete
 ed io vostra sarò, se mi volete.
 NARDO
 Don Tritemio dov’è?
 LESBINA
                                         Verrà a momenti.
 Signor notaro intanto
500prepari bello e fatto
 per un paio di nozze il suo contratto.
 CAPOCCHIO
 Come? Un contratto solo
 per doppie nozze? Oibò!
 Due contratti farò, se piace a lei,
505che non vuo’ dimezzar gli utili miei.
 LESBINA
 Ma facendone un solo
 fate più presto, avete doppia paga.
 CAPOCCHIO
 Quando è così, questa ragion m’appaga.
 NARDO
 Mi piace questa gente,
510della ragione amica,
 ch’ama il guadagno ed odia la fatica.
 LESBINA
 Presto dunque, signore,
 finché viene il padrone
 a scriver principiate.
 CAPOCCHIO
515Bene, principierò;
 ma che ho da far?
 LESBINA
                                    Scrivete, io detterò.
 CAPOCCHIO
 
    In questo giorno, etcaetera,
 dell’anno mille, etcaetera,
 promettono, si sposano...
520I nomi quali sono?
 
 LESBINA
 
 I nomi sono questi.
 (Oimè viene il padron).
 
 DON TRITEMIO
 Eh Lesbina eh!
 LESBINA
                               Signore.
 DON TRITEMIO
 Eugenia non ritrovo.
525Sai tu dov’ella sia?
 LESBINA
                                     No certamente.
 DON TRITEMIO
 Tornerò a ricercarla immantinente.
 Aspettate un momento
 signor notaro.
 LESBINA
                             Intanto
 lo faccio principiare. Io detto, ei scrive.
 DON TRITEMIO
530Benissimo.
 NARDO
                        La sposa
 non è Lesbina? (A don Tritemio)
 LESBINA
                                Certo;
 le spose sono due.
 Una Eugenia si chiama, una Lesbina.
 Con una scritturina
535due matrimoni si faranno, io spero.
 Non è vero padrone?
 DON TRITEMIO
                                         È vero. (Parte)
 LESBINA
 Presto signor notaro seguitate.