Il filosofo di campagna, libretto, Mosca, Università Imperiale, 1774

 SCENA VII
 
 LESBINA e LA LENA
 
 LENA
665(Mio zio, ricco sfundato
 non si può scordar che vile è nato).
 LESBINA
 Signora, mi rincresce
 ch'ella sarà nipote
 d'una senza natali e senza dote.
 LENA
670Certo che il zio poteva
 maritarsi con meglio proprietà.
 LESBINA
 Che nella nobiltà
 resti pregiudicato
 certamente è un peccato. Imparentarmi
675arrossire dovrei
 con una contadina come lei.
 LENA
 Son contadina, è vero,
 ma d'accasarmi spero
 con un uomo civil, poiché dal pari
680talor di nobilità vanno i denari.
 LESBINA
 Udita ho una novella
 d'un somar che solea
 con pelle di leone andar coperto.
 Ma poi dal suo ragghiar l'hanno scoperto,
685così voi vi coprite
 talor con i denari
 ma siete nel parlar sempre somari. (Parte)
 LENA
 Se fosse in casa mia
 questa signora zia, confesso il vero,
690non vi starei con essa un giorno intero.
 Sprezza la contadina;
 vuol far da cittadina,
 perché nata in città per accidente,
 perché bene sa far l'impertinente.
695Eppur quando ci penso,
 bella vita è la nostra ed onorata!
 Sono alla sorte ingrata
 allorché mi lamento
 d'uno stato ripien d'ogni contento.
 
700   La pastorella al prato
 col gregge se ne va,
 coll'agnelline a lato
 cantando in libertà.
 
    Se l'innocente amore
705gradisce il suo pastore,
 la bella pastorella
 contenta ognor serà.