Il filosofo di campagna, libretto, Mosca, Università Imperiale, 1774

             Che ma?
 LESBINA
                                Non so dir... che cosa sia.
 Con licenza, signor, voglio andar via.
 NARDO
 Fermatevi un momento.
 (Si vede dal rossor ch’è figlia buona).
 LESBINA
 (Servo me stessa e servo la padrona).
 
390   Compatite, signor, s’io non so.
 Son così, non so far all’amor.
 Una cosa mi sento nel cor
 che col labro spiegar non si può.
 
    Miratemi qua.
395Saprete cos’è.
 Voltatevi in là
 lontano da me.
 
    Vuo’ partire, mi sento languire.
 Ah col tempo spiegarmi saprò. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 NARDO, poi DON TRITEMIO
 
 NARDO
400Si vede chiaramente
 che la natura in lei parla inocente.
 Finger anco potrebbe, è ver purtropo,
 ma è un cativo animale
 quel che senza ragion sospetta male.
 DON TRITEMIO
405Messer Nardo da bene
 compatite se troppo trattenuto
 m’ha un domestico impaccio,
 vi saluto di cuore.
 NARDO
                                   Ed io vi abbracio.
 DON TRITEMIO
 Or verà la figliuola.
 NARDO
                                      È già venuta.
 DON TRITEMIO
410La vedeste?
 NARDO
                         Gnorsì, l’ho già veduta.
 DON TRITEMIO
 Che vi par?
 NARDO
                         Mi par bella.
 DON TRITEMIO
                                                   È un po’ ritrosa.
 NARDO
 La fanciulla va ben sia vergognosa.
 DON TRITEMIO
 Disse niente? Parlò?
 NARDO
                                        Mi disse tanto
 che sperare mi fa d’esser amato.
 DON TRITEMIO
415È vero?
 NARDO
                  È ver.
 DON TRITEMIO
                                (Oh ciel sia ringraziato). (Da sé)
 Ma perché se n’andò?
 NARDO
                                           Perché bel bello
 amor col suo martello
 il cor le inteneriva.
 E ne aveva rossore.
 DON TRITEMIO
                                      E viva, e viva.
420Eugenia dove sei? Facciamo presto,
 concludiamo l’affar.
 NARDO
                                       Per me son lesto.
 DON TRITEMIO
 Chi è quella?
 NARDO
                           È mia nipote.
 
 SCENA X
 
 LA LENA e detti, poi LESBINA
 
 NARDO
 Che volete voi qui? (Alla Lena)
 LENA
                                       Con sua licenza,
 alla sposa vorrei far riverenza.
 DON TRITEMIO
425Ora la chiamerò.
 NARDO
 Concludiamo le nozze.
 DON TRITEMIO
                                           Io presto fo. (Parte)
 LENA
 Signor zio, com’è bella?
 NARDO
 La vedrai. È una stella.
 LENA
 È galante, e graziosa?
 NARDO
430È galante, è gentile ed è amorosa.