Lo frate ’nnamorato, libretto, Napoli, De Biase, 1732

 SCENA II
 
 Don Pietro co no specchio mmano mmirannose e le ddette
 
 DON PIETRO
 
    Pupillette, fiammette d'amore,
50per voi il core struggendo si va.
 Llarallà, llarallà, llarallera
 llarallerà, lallera, llallà. (Abballa)
 
 VANNELLA
 (È ccuriuso sa).
 DON PIETRO
                                Stongo de genio
 stammatina frizzante e speretuso;
55po fora de lo ssoleto
 sto bello de visage e scannaluso:
 nche mme vede la sposa
 chiava de facce nterra e more cessa.
 VANNELLA
 (Nfunno de maro).
 CARDELLA
                                      (Cierto viat'essa!)
 DON PIETRO
60Adorati balconi, e quando, e quando
 da voi spunta quel sol che mi ricrea? (Vierzo la casa de Nena)
 Ma che miro? chi è ella? è ninfa o dea? (Addonannose de Vannella)
 VANNELLA
 (Uh uh!)
 CARDELLA
                    (Mo è bella).
 DON PIETRO
                                              Non risponde? è mutola?
 CARDELLA
 Si Don Pietro, scosatela: ca chessa
65è scornosa co ll'uommene.
 DON PIETRO
                                                  Oh, cca staje?
 E chi è cotesta ragazza scornosa?
 CARDELLA
 Chesta cca è la creata de la sposa.
 DON PIETRO
 Canchero adesso! De la sposa? Adunque
 qual serva del mio bene
70abbraccio a tte pe essa...
 VANNELLA
                                               Ah negra mene! (Fuie da ll’autra parte)
 DON PIETRO
 Che canchero aje?
 CARDELLA
                                    Ah, ah, chesta è da ridere.
 Ma io nce voglio scennere. (Trase)
 VANNELLA
                                                   (È mmanisco).
 DON PIETRO
 Venga...
 VANNELLA
                  (Sì llesto).
 DON PIETRO
                                       Venga qua, cor mio.
 Non se vo incomodar? Mme ncommedo io. (Va vierzo Vannella)
 VANNELLA
75(Ah n'abburla). (E fuie da ll’autra parte)
 DON PIETRO
                                 O mmalora! Nuje facimmo
 a comma damme la setella. E via.
 VANNELLA
 (Io mme ne sagliarria;
 ma nce aggio gusto a ppazzeà).
 DON PIETRO
                                                          Se faccia
 capace: ca nuje autre nzorature,
80quanno se tratta d'abbraccià, abbracciammo
 todos, porzì le gatte de la casa.
 VANNELLA
 Le ggatte? che ddecite? e ssi ve scippano?
 DON PIETRO
 Nce facimmo sceppà. Su lei mi scippi.
 CARDELLA (ch’è scesa)
 Si scippalo, Vannella.
 VANNELLA
85Ah le, comme si bella!
 Che ffosse gatta io fuorze?
 DON PIETRO
                                                  (Sta fegliola,
 o è tanto locca, o è ttanto marejola).